CITAZIONE (-Ayame- @ 17/2/2012, 09:02)
Prima di tutto impara a informarti prima di parlare. La disinformazione è nemica dell'umanità, e diffonderla allegramente come fai tu - incazzandoti pure se te lo fanno notare - fa ancora più danni.
Se il tuo discorso prende in considerazione "l'ipotesi di non avere altra scelta" significa che non conosci una beneamata mazza dell'argomento. Dunque se dici cagate non puoi pretendere che ti si risponda "Oh cielo, che opinioni interessanti che hai!". Ti si risponde che dici cagate, punto. Se non vuoi che te lo dicano informati prima di ticchettare sui tasti.
Senti non mi va di ripetermi più di tanto.
Ribadisco che il mio discorso prendeva in esame la possibilie utilità che può avere una casa editrice che si fa pagare per pubblicarti il libro, senza dover sperare che qualcuno si accorga di te.
Altrimenti ci sono moltissimi modi per pubblicizzare la propria opera tramite internet, ma semplicemente non parlavo di quello.
CITAZIONE
Altra cagata. Se non sai di cosa parli, non parlarne. Se non trovi nessuno che pubblichi il tuo libro significa che il tuo libro non è valido. Hai fatto l'esempio della Rowling: ha finito il manoscritto nel 95 e solo nel 97 qualcuno ha accettato di pubblicarglielo. Ed era un editore piccolo e sconosciuto.
Senza entrare nel campo dei successi internazionali, ci sono autori che hanno cercato anche per dieci anni di piazzare il proprio libro (mi viene in mente Flavio Pagani, "Lapsus", per I Sognatori). Prima o poi un editore si trova, se il libro è valido, sempre. È inevitabile.
E se io non avessi la pazienza di aspettare 10 anni ma voglio pagare e pubblicizzarmelo da me perchè ne ho i mezzi?
Il mio riferimento alla Rowling è dato dal fatto che pur avendo scritto un libro per ragazzi molto valido e che diventerà un pietra miliare del genere, ha faticato a trovare qualcuno che glielo pubblicasse.
Allarghiamo questa esperienza a migliaia di aspiranti scrittori.
CITAZIONE
L'editoria a pagamento pubblica schifezze. Pubblica tutto ciò che viene loro mandato, e se non ci credi cercati su Youtube "Quando i sogni hanno un prezzo". La rossa sono io, la mora la direttrice editoriale del Gruppo Albatros, il più grande editore a pagamento italiano. Il manoscritto che ho inviato a loro (e a numerosi altri EAP) è questo:
www.writersdream.org/manoscrittotarocco.pdfL'hanno rifiutato in due.
Inoltre non ho la minima intenzione di dare spazio a editori che si fanno pagare per dare lavoro, come non ho la minima intenzione di dare spazio a chiunque paghi per lavorare. E grazie al cielo quest'idea ha preso piede, e siti seri che danno spazio a chi ha pagato non ce ne sono più.
Informati, prima di parlare. Perché che nel 2012 ci sia ancora qualcuno che parla senza sapere di cosa sta parlando mi intristisce, seriamente.
Avrai sicuramente molta più esperienza di me nell'ambito. Ma andarla a sventolare con irruenza non ti porta a fare bella figura, questo è certo.
CITAZIONE
Ciao, ho appena finito di leggere l'intera discussione. Con tutta sincerità, uno scrittore che vuole pubblicare non deve usare ogni mezzo per farlo, ricorrendo addirittura all'editoria a pagamento. Ma deve usare ogni mezzo che ha a disposizione per riuscire a scrivere un libro valido, un romanzo pubblicabile da una ce assolutamente free.
Se non ci riesce, se deve ricorrere a pagare qualcuno per farsi pubblicare, allora mi dispiace, ma quel manoscritto che ha inviato NON è valido. La verità fa male, lo so (cit.) ma prima o poi bisogna imparare ad accettarla.
Non tutto quello che scriviamo vale oro, eh XD E quando non è valido, quando non è pubblicabile, bisogna metterlo da parte e darci sotto per scrivere un altro romanzo, qualcosa che una ce free sarebbe disposta a pubblicare.
Non devo pagare per pubblicare, altrimenti vuol dire che io stessa, in prima persona, ammetto che il mio lavoro non vale un cactus...
Io eviterei di sicuro, preferisco essere pubblicata per merito piuttosto che per i soldi che ho in tasca.
A parte che per quei soldi non ricevo niente in cambio se non un libro stampato, senza editing, senza promozione e tutte le cose che le altre prima di me ti hanno fatto notare.
Poi, alla fine, tu puoi pensare quello che vuoi e puoi spendere i tuoi soldi come vuoi, eh. Ma chi spende per essere pubblicato non viene preso in considerazione da chi recensisce libri, proprio per quello che dicevo prima: se paghi per essere pubblicato solo perché le ce free ti hanno rifiutato, allora ammetti tu stesso che il tuo libro non è granché, quindi perché qualcuno dovrebbe 1. comprarlo 2. leggerlo 3. recensirlo? Perché mai una persona dovrebbe spendere così tanto del suo tempo per te?
Fai un discorso condivisibile, anche se rimango dell'idea che il giudizio debba essere dato all'opera, non a come viene pubblicata.
Poi che in un mercato dettato dai soldi girino molte più schifezze è fuori discussione.