Verdecammino

"Occhi di drago" - Autori Vari

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view post Posted on 16/3/2015, 21:30     +1   -1

Ace Attorney Origins
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Le raccolte di racconti mi sono sempre piaciute. Trovo che talvolta sia piacevole lasciare un attimo da parte i romanzi lunghi e leggere delle storie, magari anche molto diverse l'una dall'altra, che si sviluppano nell'arco di poche pagine. Il mio professore di "Comunicazione digitale e multimediale" sostiene che spesso la presenza di un vincolo permette all'autore di esprimere al meglio la propria creatività e io mi trovo d'accordo con lui. Gli autori che hanno contribuito alla creazione di Occhi di Drago hanno dimostrato che è possibile dare vita a dei racconti ricchi di fantasia e di originalità anche quando si ha a disposizione un numero di caratteri limitato.
La raccolta ruota attorno ad una delle figure più affascinanti e caratteristiche del genere fantasy: il drago. Ogni autore ha affrontato il tema in modo differente, creando così delle storie con poche similitudini tra loro. Un pregio di Occhi di drago è proprio la varietà.
Passo ora a commentare brevemente ogni singolo racconto.

"I mostri giunti dal cielo" di Stefano Cariddi è il racconto che apre la raccolta. Usando uno stile evocativo e ricercato, l'autore narra il confronto impari tra il popolo di Baciato-dal-Sole, il protagonista, e delle terribili creature giunte dal cielo, portatrici di morte e distruzione. Il caotico scontro presente all'inizio del racconto è narrato in modo efficace ed è facile provare empatia per Baciato-dal-Sole e i suoi compaesani, costretti a confrontarsi con dei nemici di cui non sanno nulla. Nel corso del racconto, al lettore vengono fornite tutte le informazioni necessarie per comprendere appieno la vicenda e per apprezzarne l'emozionante conclusione.
È un racconto in grado di stupire, specialmente se non si riesce a cogliere alcuni indizi che l'autore ha inserito in modo intelligente sin dalla prima pagina. Sono anche presenti degli spunti di riflessione di non lieve spessore.

Il drago presente nel racconto "Le rovine" di Federica Soprani è, a mio parere, uno dei più vicini all'immagine che molti hanno del tipico rettile sputafuoco. Vive in un territorio ostile e protegge delle rovine che, stando ad alcune voci, celano delle ricchezze inimmaginabili. Vere o false che siano, queste voci spingono occasionalmente alcuni uomini avidi ad affrontare un viaggio difficile nella speranza di arricchirsi. È proprio l'arrivo di quattro esseri umani a cavallo l'evento che apre il racconto e turba la tranquilla esistenza del drago. Il gruppetto è composto da tre uomini poco raccomandabili e da una ragazza che è stata suo malgrado coinvolta nel loro folle tentativo. Il drago, esattamente come il lettore, osserva e valuta il comportamento dei nuovi arrivati, arrivando a formulare un giudizio che diventa evidente nelle fasi finali della storia.
Pur basandosi su elementi classici del genere fantasy, il racconto, anche se un po' prevedibile nel suo sviluppo, non risulta banale o noioso. Personalmente ho apprezzato molto la descrizione accurata dell'ambientazione e la scelta di non dare un nome ai tre banditi, bensì di associarli ad alcune caratteristiche del loro aspetto fisico.

Del terzo racconto, "Drago da taschino" di Ilaria Pasqua, ho adorato l'idea su cui si basa l'intera trama. In seguito ad un incantesimo, un drago viene trasformato in una statuetta di pietra ed esposto sullo scaffale di un negozio. In questa condizione l'unica azione che può compiere è pensare, formulando giudizi sugli esseri umani, sulle loro strane abitudini e sulla profonda differenza che c'è tra loro e i draghi. Un giorno, il piccolo soprammobile alato viene acquistato da una bambina di nome Eleonora, la quale lo porta a casa sua e gli da un nome: Bree. I commenti del drago alle abitudini della sua piccola proprietaria sono alquanto spassosi da leggere, merito anche del contrasto tra la natura orgogliosa di Bree e la sua attuale condizione.
Secondo me la scelta di affidare la narrazione della vicenda al protagonista è stata vincente e ha contribuito a rendere il racconto fresco e originale.

Ramut è "La sognatrice" che da il nome al racconto di Lorenzo Franchi. Il drago femmina ha la capacità di vedere il futuro nei suoi sogni e può tramandare questa abilità ad una delle sue figlie. Questo potere attira l'attenzione di Elur, un potente drago blu che, dopo aver seminato morte e distruzione nel dominio di Ramut, propone alla Sognatrice di abbandonare la sua covata e di dare alla luce i suoi figli. Con un pretesto, Ramut riesce ad ottenere un giorno di tempo per riflettere sul da farsi.
L'assenza di personaggi umani nel racconto ha permesso all'autore di concentarsi esclusivamente sui draghi, mettendo in luce le loro caratteristiche peculiari, le loro differenti personalità e il modo in cui reagiscono alle minacce. Lo sviluppo della trama è ben fatto, con eventi che si susseguono in modo logico e coerente fino a giungere alla naturale conclusione della storia.

Nel racconto "Il giudizio" di Cinzia Ferrara, si torna ad esaminare il rapporto conflittuale tra gli esseri umani e i draghi. Alle due specie, che per anni si sono combattute in una estenuante guerra, viene offerta l'inaspettata opportunità di porre una fine rapida alle ostilità, affidandosi al giudizio di entità superiori.
Durante il giudizio, il generale Gregor espone le ragioni per le quali gli esseri umani meritano di vincere la guerra e l'Anziano, a capo dei draghi, fa lo stesso. Al lettore viene quindi offerta la possibilità di ascoltare la versione di entrambe le razze e questo lo porta, quasi inconsapevolmente, a diventare lui stesso un giudice. Durante la lettura si è infatti portati ad usare le parole e le azioni di Gregor e dell'Anziano come misura per valutare chi è nel giusto e chi è nel torto. Il finale porta con sé un verdetto che, a mio avviso, non potrebbe essere più corretto.

"Occhi di Drago" di Mario Pacchiarotti, è il sesto racconto della raccolta e ha la peculiarità di narrare una vicenda divisa in parti ben distinte l'una dall'altra, la cui narrazione è affidata prevalentemente al punto di vista di Kluss, l'umano protagonista, e in misura minore a quello del drago, i cui occhi sono in grado di vedere l'essenza di ogni cosa. Kluss desidera uccidere un drago per ottenere una vendetta personale e, all'inizio del racconto, ottiene dei preziosi consigli sul combattimento che lo attende. Nelle altre parti del racconto diventa chiaro, anche grazie ad un flashback, per quale ragione Kluss vuole compiere una simile impresa e viene dato spazio al punto di vista del drago che dovrà affrontare. La conclusione della vicenda è, sotto certi aspetti, sorprendente e in grado di restare impressa nella memoria del lettore.
Ho apprezzato molto l'evoluzione di Kluss e sono rimasto colpito da alcune idee originali e azzeccate (preferisco restare sul vago, onde evitare fastidiosi spoiler).

In "Il colore della guerra" di Ester Trasforini, i draghi cedono il posto ai Dracones, delle creature dall'aspetto simile agli esseri umani, ma del tutto privi di sentimenti e capaci di sputare fuoco. Il fulcro del racconto è, a mio avviso, il confronto tra Zolan, il protagonista, e una ragazza Dracones. Non si tratta di uno scontro fisico, bensì di un feroce scambio di opinioni sulle differenze che separano le due razze, durante il quale viene anche spiegata l'origine dei Dracones e la ragione per la quale combattono contro gli umani. Le varie spiegazioni mi sono piaciute: le ho trovate interessanti ed in grado di dare un certo spessore ai personaggi. A primo impatto i Dracones possono sembrare poco profondi, ma le informazioni che emergono durante il dialogo tra Zolan e la ragazza permettono al lettore di capire qual'è la reale complessità della razza legata ai draghi.
Sono del parere che la forza di questo racconto stia nei suoi personaggi e nel legame che instaurano.

Martina Scagnolari chiude la raccolta con il racconto "La domanda di Frey". La storia è ambientata nel Regno Sospeso, una terra che si trova al di sopra delle nubi e che esiste per merito della magia dei Draghi, i quali hanno voluto concedere agli esseri umani un luogo in cui vivere dopo che il terribile Cataclisma si è abbatuto sul loro mondo. Frey è il più vecchio giocattolaio del Regno Sospeso e ricerca la perfezione nelle sue creazioni, ispirandosi alla torre dell'orologio della città in cui vive, simbolo di precisione assoluta. Un giorno Frey decide di scrivere una lettera da inviare al Palazzo Reale: si tratta della Domanda dell'ultimo soffio, un quesito al quale è obbligatorio rispondere. Questa azione porterà l'anziano a scoprire la verità sul mondo in cui vive.
Di questo racconto ho particolarmente apprezzato l'ambientazione suggestiva e la storia della sua creazione, la quale potrebbe essere tranquillamente alla base di un romanzo lungo. Interessante inoltre la scelta del protagonista, ben diverso dai classici guerrieri e avventurieri che popolano il genere fantasy e dunque in grado di offrire al lettore un punto di vista differente dal solito e, proprio per questo, molto interessante.

Concludo questa recensione complimentandomi con tutti gli autori per l'ottimo lavoro che hanno svolto. Come avete potuto leggere, i racconti, per una ragione o per l'altra, mi sono piaciuti tutti e in futuro spero di poter leggere altre vostre creazioni!
A tutti i potenziali lettori consiglio vivamente di acquistare questo ebook. Potete trovarlo su moltissimi store online in vari formati ad un prezzo alquanto vantaggioso. Spero che questa recensione possa esservi stata utile per avere un'idea più chiara sul contenuto della raccolta.
 
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ileron19
view post Posted on 16/3/2015, 23:06     +1   -1




Aggiungo il link allo store online della casa editrice da cui è possibile scaricare l'anteprima e acquistare l'articolo.

Detto questo...

CITAZIONE (Rowelence @ 16/3/2015, 21:30) 
[I mostri giunti dal cielo] È un racconto in grado di stupire, specialmente se non si riesce a cogliere alcuni indizi che l'autore ha inserito in modo intelligente sin dalla prima pagina. Sono anche presenti degli spunti di riflessione di non lieve spessore.

:ohh: ...sono lieto che il mio racconto ti sia piaciuto, Rowlence :ohh: mentre per quanto riguarda le parole del tuo professore, che i vincoli spremano la creatività, non potrei essere più d'accordo :D
 
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sean_von_drake
view post Posted on 28/4/2015, 21:49     +1   +1   -1




carissimi tutti, devo dire che la lettura di "occhi di drago" mi ha proprio soddisfatto! voglio condividere con voi le mie impressioni a caldo sui vari racconti sperando di innescare un po' di sana discussione ;)

allora, on va commencer

introduzione superflua. Non che sia scritta male o che contenga particolari castronerie, ma il bignamino di storia dei draghi nelle epoche e nelle culture non aggiunge niente alla lettura. Avremmo preferito sapere qualcosa di più su com'è nata l'antologia, sui criteri di scelta dei racconti, sullo scopo che l'antologia si prefiggeva... insomma, un'introduzione.

Stefano Cariddi i mostri giunti dal cielo
Ben scritto, il racconto di stefano riprende il classico cliché del ribaltamento di prospettiva (chi si ricorda "sentinella" di Fredric Brown?) in chiave draghi buoni / umani cattivi. La curiosità iniziale spinge senza scossoni la lettura fino al finale, interessante e non scontato. Epico lo scontro fra draghi e cacciabombardieri (ottima idea!). A parte qualche pasticcio con i punti di vista, un ottimo racconto!

Federica Soprani le rovine
Questo è un racconto che ricorderete per l'atmosfera! Inoltre la caratterizzazione dei tre brutali avventurieri è decisamente magistrale, solo a tratti leggermente sopra le righe ma comunque riuscitissima: ti viene voglia di strozzarli con le tue mani, e la furia del drago appare decisamente meritata. Anche qui vediamo una rivisitazione, molto interessante, di un classico cliché sui draghi (il drago e la principessa - non rapita ma protetta). Buono lo stile.

Ilaria Pasqua drago da taschino
Ilaria riesce a tessere magistralmente una fiaba che sfiora il cuore. Buona l'idea di fondo, bello lo stile, dolce il sapore che rimane in bocca dopo la lettura. I personaggi di Ilaria si stagliano nitidi, ben tratteggiati con il dialogo e le azioni più che con le descrizioni (buono!). Il finale gioca sul filo del rasoio ma rimane abbastanza asciutto, quindi complessivamente un racconto più che riuscito.

Lorenzo Franchi la sognatrice
Atmosfere primordiali in questo racconto ben scritto, si va avanti senza problemi nella lettura anche se alcuni passaggi nella trama appaiono appena leggermente forzati. Complessivamente interessante, buona l'idea di fondo, piacevole nel complesso.

Cinzia Ferrara il giudizio
Pur non mancando di una pregevole idea di fondo, il racconto appare un po' vago nei presupposti. Il lettore viene subito gettato in medias res (e questo va bene) ma l'impressione è che ci sia una sovrabbondanza di deus ex machina a scapito della trama (quasi assente). I personaggi sono caratterizzati in maniera eccellente, e l'autrice rende bene la tensione dei loro rapporti, tuttavia la loro conversione appare un po' troppo repentina. L'impressione che rimane alla fine della lettura è che sia stato condensato in un racconto il materiale sufficiente a un testo molto più esteso; tuttavia, lo stile pulito e piacevole di Cinzia fa scorrere comunque la lettura fino in fondo senza scossoni.

Mario Pacchiarotti occhi di drago
Pescando a piene mani dal fantasy più classico, Mario riesce a creare un racconto che sviluppa lentamente e sapientemente un'idea originale fino a un finale sapientemente prefigurato. Buono lo stile, belli i personaggi, avvincente la trama. La caduta e la redenzione del cacciatore di draghi hanno una potenza simbolica alla quale è impossibile rimanere indifferenti. Di sicuro un racconto che si fa notare (e ricordare). Bel colpo!

Ester Trasforini il colore della guerra
Finalmente un drago cattivo! Un mostro burattinaio il cui disegno perverso appare man mano in tutta la sua crudezza. Un racconto in cui dietro ogni angolo ti aspetta una sorpresa, ben scritto, con personaggi forti e per nulla scontati: l'eroe è tutto sommato un po' bastardo e la vittima non è poi così vittima (anche se il finale cambia tutto!). Pregevole il modo in cui è resa la psicologia dei personaggi, senza mai scivolare nel didascalico. Finale all'altezza di un racconto che di per sé è una buona prova di stile.

Martina Scagnolari la domanda di Frey
La raccolta si chiude con un vero masterpiece. Nel racconto di Martina c'è tutto: ambientazione originale adombrata più che descritta, una domanda forte, uno stile poetico ma discreto, un pizzico di steampunk che non guasta mai. Un protagonista eccezionalmente tridimensionale, che ci dice qualcosa di sé con ogni minimo gesto che compie. Profondità senza pesantezza. Da leggere, e poi subito da rileggere.


conclusioni
"Occchi di Drago" è una raccolta che fa bene al fantasy: ottimi testi, un prezzo più che accessibile, un editing curato (qui un po' di più, lì un po' di meno, ma sempre almeno sufficiente), autori azzeccati, bella copertina (anche se l'anatomia del personaggio in primo piano è un po'... creativa). Aspettiamo la prossima antologia, e nel frattempo brava Gainsworth e bravi autori!

Edited by sean_von_drake - 29/4/2015, 16:08
 
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Feleset
view post Posted on 30/4/2015, 15:22     +1   -1




Che belle recensioni. :ohh:

CITAZIONE (Rowelence @ 16/3/2015, 22:30)
Sono del parere che la forza di questo racconto stia nei suoi personaggi e nel legame che instaurano.

Mi fa piacere sentirti dire questo, dato che come lettrice io mi affeziono molto ai personaggi e alla loro psicologia, quindi anche quando scrivo ci do molta importanza. :)

CITAZIONE (sean_von_drake @ 28/4/2015, 22:49)
l'eroe è tutto sommato un po' bastardo e la vittima non è poi così vittima (anche se il finale cambia tutto!).

Grazie mille del commento, è emozionante da leggere! *_*
Interessante il tuo giudizio sui personaggi. :asd:
Zolan può sembrare un po' bastardo, in effetti, ma ho cercato di rendere il suo conflitto interiore dovuto da una parte alla volontà (e necessità) di sterminare i Dracones, dall'altra alla sua titubanza nell'attaccare esseri così simili agli umani. Diciamo che fino a un certo punto della storia la sua parte razionale riesce più o meno a prevalere, convincendolo che i Dracones sono esseri privi di sentimenti; ma nel momento in cui la ragazza cambia il colore degli occhi e inizia a mostrare emozioni evidenti, è come se le sue certezze crollassero. :)
 
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ileron19
view post Posted on 30/4/2015, 15:46     +1   -1




sean_von_drake, grazie anche a te per la cura messa nell'analizzare e recensire ogni singolo racconto :yahoo:
 
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4 replies since 16/3/2015, 21:30   189 views
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