Le cronache del Ghiaccio e del fuoco sono una saga dello scrittore George R.R. Martin, composte al momento da cinque volumi (in Italia al momento è uscito solo la prima parte del quinto libro) e che, a detta dell'autore, sarà composta in totale da sette.
Su questo ho i miei dubbi, perché le trame e sottotrame aperte in questi libri sono così tante da far dubitare che l'autore riuscirà a dare un'adeguata conclusione a tutte in soli due, per quanto corposi, libri.
Per quanto riguarda la trama mi limito a copiare quanto scritto su wikipedia, in quanto sarebbe veramente arduo riuscire a riassumere tutti i libri senza cadere in spoiler enormi.
Nel Continente Occidentale (Westeros), in seguito alla controversa morte del re Robert Baratheon, che aveva conquistato il trono durante la battaglia sul Tridente e lo aveva consolidato attraverso il matrimonio con Cersei Lannister, scoppia una feroce lotta di potere per decidere chi siederà sul "Trono di Spade".
Nel frattempo, l'ultima discendente della Casa Targaryen, la dinastia che aveva governato su Westeros prima di essere detronizzata da Robert e dai suoi alleati, sta cercando di trovare fondi e seguaci per riconquistare il regno sottrattole. Tutti ignorano l'imminente inverno e l'antico pericolo che porta con sé, lasciando la Barriera, ultimo ed invalicabile baluardo tra gli uomini e gli Estranei, in mano ai pochi e male assortiti Guardiani della notte.
L'ambientazione è simil-medievale, il Continente Occidentale è il più importante ai fini della trama ed è un unico regno affidato a sette vassali (Baratheon, Stark, Lannister, Arryn, Tully, Tyrell e Martell), che un tempo erano regni autonomi (i cosiddetti sette regni). A delimitare il regno a nord ci pensa la barriera, un'enorme muraglia di ghiaccio alta oltre 700 piedi e che difende il continente occidentale da un'antica minaccia.
Una particolarità di questo mondo è la durata delle stagioni, che durano anni e non solo dei mesi.
I libri sono scritti sfruttando i punti di vista di vari personaggi facilmente individuabili in quanto il nome del capitolo è quello del personaggio dal cui punto di vista si narrerà.
Quali sono i punti forti di questa saga?
Indubbiamente la trama, l'evolversi della storia è incredibile. Non si tratta solo dei colpi di scena che alle volte lasciano senza fiato, ma proprio la complessità della storia e degli intrighi che lasciano il lettore avido di capire come progrediranno gli eventi.
La storia è ben lontana dal solito schema di storia fantasy, qui non c'è un vero buono contro dei cattivi, non nel senso classico del termine. Non c'è nessuna quest. È la dimostrazione che si può fare un ottimo fantasy anche non seguendo lo schema più abusato del genere.
Lo stile è piacevole ed estremamente scorrevole, capace di dipingere paesaggi tanto vividi da lasciare l'impressione di averli visti sul serio.
I personaggi. La saga di Martin è ricca di personaggi, così tanti che è facile scordarsene qualcuno se non menzionato per un po' di tempo. Molti di questi sono estremamente ben caratterizzati, e per farlo Martin utilizza tre tecniche:
- la prima è quella classica di mostrarci il personaggio in azione e da quello capire il suo carattere;
- il secondo più complesso è quello di utilizzare un personaggio di cui abbiamo un'idea del carattere per dare un'indicazione (soggettiva) del carattere di un altro personaggio;
- allo stesso tempo, se abbiamo un idea del carattere dell'altro personaggio riusciamo a farci un idea del carattere del personaggio che commenta.
Facciamo un esempio.
Attraverso una scena veniamo a scoprire il carattere (o parte di esso) del personaggio X (ad esempio che mente facilmente), poi in una scena successiva il personaggio X dice qualcosa sul personaggio Y (ad esempio che è una ragazza stupida) di cui in precedenza avevamo appreso l'onestà. In quest'ultima scena veniamo a conoscenza che il personaggio Y è stupido (secondo una visione soggettiva) ma sapendo che il personaggio Y è onesto ci viene rafforzato il pensiero che il personaggio X sia un bugiardo opportunista.
Quindi ogni personaggio di Martin caratterizza se stesso e gli altri, regalando personaggi ricchi di sfaccettature.
In genere i personaggi sono, come già detto, molto complessi e fino ad ora non ho incontrato un solo personaggio che fosse totalmente bianco o nero, per quanto alcuni fossero più “buoni” e altri più “malvagi”.
Una parte che, a mio avviso, è meno valida è la parte “fantasy” vera e propria: la magia.
Il mondo di Martin è un mondo che potrebbe fare benissimo a meno della magia (a quel punto fantasy non potrebbe esserlo più, e allora a che categoria apparterrebbe?), tanto che a me ha dato l'impressione di essere stata un'aggiunta un po' posticcia, come se l'editor avesse consigliato a Martin di aggiungerla per poterlo catalogare come fantasy.
Fino a quando la magia era presente ma invisibile, fino a quando era accennata ma senza che si possa dire con certezza se fosse magia o casualità la storia è perfetta. Purtroppo ad un certo punto la magia fa un ingresso eccessivo che, sempre a mio parere, non riesce a integrarsi col mondo.
A chi consiglio di leggerle?
Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono una saga adulta, che ben poco risparmia al lettore. Ci sono battaglie sanguinose, atti spregevoli (come gli stupri e le torture) ma è quello che ci si aspetta da un mondo che ricorda il medioevo europeo. Bisogna però dire che Martin al contrario di altri autori tende a far capire, senza mai mostrare le scene più crude, cosa che a mio avviso in alcuni casi è controproducente, rendendo meno forti e vivide certe scene e di conseguenza impedendo al lettore di immedesimarsi pienamente.
Esempio:
Nel libro Joffrey fa picchiare a sangue Sansa più volte, eppure viene mostrato così poco che non si riesce a esserne colpiti, tanto che quando Sansa dopo vari eventi lo ricorda non ho provato quella giusta sensazione di rabbia che dovrebbe rievocare, come invece accaduto in altri casi.
Va anche detto che Martin è un autore che non si fa problemi a far morire i personaggi, non importa quanto apprezzati possano essere o quanto importanti nella storia. Quindi attenzione a chi vi affezionate
Per la sua qualità la saga è consigliata a tutti, con i soli avvertimenti per chi non apprezza libri troppo lunghi e per chi non apprezza i lunghi tempi che Martin ci mette a scrivere uno dei suoi libri (l'ultimo ci ha messo 5 anni).