La Spora |
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| Concordo con la linea di Memory, in toto. La magia è neutra.
Però. Se facciamo un discorso prettamente narrativo, e non ontologico-metafisico, la Magia Nera è sicuramente più accattivante. Oltre che indispensabile per lo sviluppo della trama. Se la Magia Bianca domina il mondo, dov'è la storia? Tutti sono buoni e felici, e niente si mette in moto. E' il Male che sblocca gli eventi (oltre ad avere sempre le magie più interessanti). Devo anche dire che non apprezzo molto la separazione manichea dei caratteri. Il confine tra buono e cattivo, che Memory ha già toccato indirettamente, non è per nulla definito, ma assai sfocato. Il personaggio manicheo (ossia quello o totalmente buono o totalmente cattivo), per me, è per antonomasia il personaggio mal scritto. Nessuno può essere totalmente buono o totalmente malvagio. Nemmeno Dio e Satana lo sono (Dio è molto crudele nell'Antico Testamento, e Satana un tempo era un angelo, secondo la mitologia cristiana). I personaggi devono essere sfumati, devono possedere caratteristiche riconducibili a entrambi (bene e male), mai a uno solo dei due. Così la magia non può essere considerata benigna o malvagia, poiché è solo un strumento nelle mani di chi la evoca. Perfetto l'esempio del cacciavite. Non è il cacciavite a essere Nero o Bianco, il cacciavite è solo un cacciavite. E' chi lo adopera a renderne manifesto il destino. Perciò si parla di personaggi buoni o cattivi, e non di magia buona o cattiva. Ma non esistono nemmeno buoni e cattivi, esistono solo persone che possiedono entrambe le caratteristiche, in dosi equilibrate o no.
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