Verdecammino

Il confine - Itha

« Older   Newer »
  Share  
Itha
view post Posted on 22/2/2013, 12:12 by: Itha     +1   +1   -1




Una leggera brezza si alzò da nord ovest, sollevando polvere e foglie. Il solito ciuffo ribelle di Ellador le finì davanti agli occhi, ma la ragazza non vi badò. L’aria sapeva di piombo quel giorno, ed era carica di cattivi presagi. Non poteva più scappare ormai, tutte le speranze erano arrivate al capolinea; si sentiva in trappola ed ogni respiro le costava fatica. Il silenzio attorno a lei era assordante; si era lasciata cadere ai piedi della sua quercia secolare preferita, e tra le mani stringeva una bellissima spada affilata dall’elsa finemente lavorata. Nel suo villaggio si diceva fosse un’arma invincibile, ma Ellador aveva imparato dal suo maestro Hinius che l’unica cosa a poter essere davvero invincibile, era l’anima di chi la possedeva. La ragazza però, in quel momento, si sentiva tutto tranne che forte, con le braccia pesanti, il corpo abbandonato alla disperazione. Pensò alla sua gente e sperò che fossero tutti in salvo, al villaggio di Minandor, a tre ore di cammino dal suo. Ricordò quanto era stato difficile convincerli ad andarsene, nel pieno della notte, senza poter dare altra spiegazione se non la frase, piuttosto crudele “ ne va della vostra vita”. Ma non aveva potuto fare altro, con il cuore in gola e un dolore pressante alla bocca dello stomaco; Hinius si era spento al crepuscolo, l’aveva lasciata da sola ad affrontare un nemico senza volto. Le ultime parole del grande incantatore risuonarono nelle sue orecchie:
<<ellador, non appena io non sarò più in grado di proteggerti, verrà a prenderti…>>
La giovane guerriera non aveva dovuto chiedere a chi mai si riferisse; in fondo, per ben quindici anni, non si erano preparati solo a quel momento? Il Maestro l’aveva accolta nel suo piccolo casolare fin da quando era in fasce. I suoi genitori l’avevano abbandonata, perché era nata nella notte più buia che vi fosse mai stata a memoria d’uomo. Era senza alcun dubbio una bambina maledetta; ed era esattamente come lei si sentiva. Il vecchio Incantatore conosceva bene ogni cosa, e per questo l’aveva addestrata duramente ogni giorno, perché fosse in grado di combattere i propri demoni. Ma quel giorno, davanti al corpo esanime del suo protettore, era stata la paura a parlare per lei:
<<hinius, come posso fare? Come posso sconfiggerlo? >> la voce tremava, e lei si era maledetta per la sua debolezza.
<<si rivelerà sotto le sembianze della tua più grande paura…>>
Una lieve sinfonia squarciò il silenzio, come il più assordante dei boati, riportando la ragazza ai piedi della grande quercia. Era giunto il momento. Si alzò, afferrando la spada a due mani, tenendola ben dritta davanti al suo corpo. Sollevò lo sguardo fiero, pronta ad attaccare, senza più paura della morte.
I suoi occhi grigi mi trafiggono per un istante e posso sentire il battito troppo veloce del suo cuore. Poso la penna, lasciando una piccola sbavatura sul foglio, respiro a fondo per calmarmi con la testa fra le mani. L’eco di una lieve sinfonia intanto emerge dai meandri della mia mente…
 
Top
7 replies since 22/2/2013, 12:12   99 views
  Share