| Ci sono! Ormai sono giunto alla fine! L’ultimo capitolo sta’ per essere svelato. Mi preparo: consumo due pozioni curative per ripristinare al massimo la salute, lo zaino è ora vuoto: scorte esaurite. Per fortuna nessuno si è ancora accorto di me. Ho percorso l’ultimo tratto avvolto in un silenzio magico. Ora, nascosto dietro un sporgenza rocciosa che mi cela agli occhi degli abitanti della caverna, attendo di entrare in azione. Mi concedo un momento di riposo, in modo che il mana si rigeneri. Attendere è pericoloso ma non ho timori: sono pronto. Concentrato sull’obbiettivo. Sono mesi che assaporo questo momento. Ho ucciso tante creature solo per essere qui, ora. Un angelo della morte implacabile. Rimanendo fermo rischio di essere scoperto ma non è tempo sprecato: il potere magico non si rigenera velocemente ed avrò bisogno di ogni particella magica per avere speranza di vittoria. Il nemico a pochi metri dal mio nascondiglio è il più feroce guerriero che la storia ricordi. Butto un occhio oltre la roccia cercando di non farmi scoprire. Individuo subito cinque scagnozzi. Sembrano deboli ma cinque sono comunque troppi da affrontare solo. Giro la testa e finalmente lo vedo. Potente e massiccio, seduto placido sul trono, l’ascia bipenne al fianco. Sembra che non aspetti altro che il mio arrivo. Che sia una trappola? Non c’è tempo per la prudenza e i dubbi, ho varcato da un pezzo il punto di non ritorno. Ho deciso la strategia per la battaglia, non resta che entrare in azione. Estraggo l’arco del ghiaccio e con maestria scocco una freccia. Non mi curo nemmeno del risultato del tiro perché conosco la mia abilità e devo agire in fretta. Lascio cadere l’arco non ho tempo per un secondo tiro. Evoco un Astronach di fiamma, uno spirito elementale fatto di puro fuoco, ed esco allo scoperto, mazza magica e scudo ben saldi nelle mani. Uccido uno scagnozzo prima che gli altri mi siano addosso. Sono solo due, il terzo è impegnato con la mia evocazione, il quarto giace a terra con la mia freccia fra gli occhi. Pochi secondi di baruffa e il campo è completamente libero, anche la mia creatura è svanita dopo aver fatto il suo dovere. Mi volto e lo guardo. Mi sorride. Non ha mosso un muscolo per aiutare i suoi sottoposti, non si è nemmeno alzato dal trono, ma noto che la potente ascia è ora ben salda nelle sue mani. Questo sarà il mio capolavoro, lo sento. Lo scontro finale! Sento le mani sudare per la tensione. Mi avvicino a grandi passi. Diretto. Non è più tempo di giocare d’astuzia. Lancio un incantesimo di protezione. O me o lui. E’ l’ora della verità. Alzo la mano che regge lo scudo e recito la formula: una sfera di fuoco si materializza alla mia sinistra. E’ la magia più potente che conosco, devo aspettare a lanciarla per non sbagliare mira. Siamo ormai a contatto quando, all’improvviso, un empia voce interrompe la mia concentrazione. «Vieni caro, è pronta la cena!» Maledico la sorte, metto in pausa la consolle e vado a lavarmi le mani.
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