Sei riuscito nel non banale compito di lasciarmi perplesso. Se dovessi sintetizzare, direi che il tuo racconto è così brutto da essere bello. Meglio però andare un po' più in dettaglio.
Lo stile è molto originale. Presente storico, periodi brevi, paragrafi brevi, sequela di eventi a raffica. Dopo pochi secondi, l'ho trovato spiacevole. Alla fine del racconto, il giudizio era passato in secondo piano per via del coinvolgimento nella trama. È una storia interessante: non originale, a differenza dello stile, ma costruita sufficientemente bene.
Inoltre vanta un elemento a mio avviso geniale: la magia impiantata mediante cellule tumorali, la sostituzione progressiva degli organi, fino all'esito grottesco in cui non c'è più nulla di umano nel protagonista a parte il cervello e il fallo. Razionalità e istinto sessuale.
La conclusione altrettanto grottesca e divertente.
Non mi sento di darti consigli sullo stile perché navigherei su un terreno troppo distante dal mio per dire cose a te utili; ti faccio invece un appunto morale.
QUOTE
Lui deve studiare; va dal sacerdote ogni giorno e assolve alla quota d’intelletto familiare. Matteo deve cacciare; esce di notte con fionda e mantello, allontana i tassi dalle gabbie. Elsa è la più fortunata, deve solo ansimare; non esce quasi mai dalla camera dello zio.
Tu affermi (e non tramite il tuo personaggio, ma tramite il narratore) che Elsa è la più fortunata dei tre fratelli perché deve "solo" soddisfare lo zio. Sarebbe una frase infelice quasi in ogni contesto, ma in questo lo è in modo assoluto. Cacciare e allontanare i tassi dalle gabbie, o recarsi dal sacerdote sono compiti così gravosi? E peggiori che essere il trastullo incestuoso del proprio zio? Mi sembra difficilmente sostenibile. Beh, a meno che Matteo durante la caccia non venga sodomizzato dagli orsi e il prete da cui va Florian abbia quel "vizio" non così raro per i sacerdoti.
Ma se così non è, mi sembra che i fortunati siano loro.
Il mio consiglio è di riformulare la frase, oppure attribuirla a Florian stesso, il che fra l'altro potrebbe essere coerente col finale, spiegando come ha maturato la sua visione della donna come oggetto di piacere usa e getta.