Ciao Abisso,
grazie dei commenti, anche se mi dispiace che tu non abbia capito il mio racconto, provo a spiegarti:
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52)
Non si capisce chi siano i personaggi, quali rapporti abbiano tra loro, perché avvenga l'omicidio.
Be' che i personaggi siano una coppia gay e un intruso direi che è piuttosto evidente e l'ho precisato in queste frasi:
CITAZIONE
Con mani sornione corteggiai la serratura che esibì una resistenza di circostanza, per salvare le apparenze, poi si concesse spoglia di ogni chiavistello.
qui dovrebbe essere ovvio che si tratta di un ladro, anche se descritto in modo elegante e fantasioso, ma se deve corteggiare la serratura, che esibisce una iniziale resistenza, mi sembra abbastanza chiaro che non è il proprietario, infatti, quest'ultimo dopo entra senza problemi.
CITAZIONE
Le voci di un litigio mi investirono appena entrato: parole dure pronunciate con animosità. Mi nascosi prima che varcassero la soglia.
«A forza di negare ti rendi ridicolo. L'ho notato il cicalio appena mi giravo.» sentenziò l'uomo con le chiavi a quello che sospirava dietro di lui. «Non rispondi, eh?» lo incalzò soddisfatto. L'altro lo superò dandogli le spalle, si diresse in un'altra stanza, cupo, silenzioso, ma una mano lo afferrò da dietro obbligandolo a voltarsi. «Non toccarmi.» protestò mentre si divincolava. «L'unica cosa ridicola è la tua gelosia! Mi stai emarginando dagli amici.»
«Begli amici,» replicò il primo arricciando il labbro «rozzi e falliti com'eri tu prima di incontrarmi.»
Nello stralcio precedente si parla di persone che litigano e dai dialoghi spiego che è una questione di gelosia, pertanto è una coppia, usando sempre pronomi personali maschili, nonché verbi coniugati al maschile, ovviamente si tratta di due uomini. Nell'ultimo dialogo si fa riferimento al passato, pertanto si tratta di una questione ancora irrisolta che sfocia in un omicidio passionale.
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52)
Penso arrivi la Morte e dia una seconda possibilità a uno dei tizi, ma perché lo faccia è dubbio.
Tutta la vicenda è costruita intorno al finale a sorpresa,che credo di avere descritto chiaramente, ma per spiegarmi riporto questa frase:
CITAZIONE
La mezzanotte rintoccò l'ultimo istante della mia permanenza; le tenebre intrecciarono la mia cappa, mentre la fedele falce mi tornò in mano. Ogni anno basta una notte, quella di Natale, per farmi arrancare controvoglia sulla via del ritorno.
Concedo un solo regalo, ma posso dispensarlo solo io: una seconda opportunità.
L'autore coincide con l'io narrante del protagonista, infatti tutte le descrizioni e le narrazioni sono al passato, ma coniugate alla prima persona singolare, pertanto il rintocco della mezzanotte si riferisce al protagonista. La natura soprannaturale di quest'ultimo è chiarita dal riferimento all'allegoria medioevale, ove la morte è descritta con cappa e falce, quindi penso di aver chiarito chi sia il protagonista. Sempre la morte afferma che ogni anno a Natale viene sulla terra a dispensare un dono, cosa? Una seconda opportunità, quindi fatico a comprendere dove siano i punti di confusione, poiché si spiega chi sia il protagonista, perché si trovi lì, lo fa tutti gli anni a Natale, e perché dia una seconda occasione: a natale si fa un regalo e mi sembra intuitivo che la morte regali la vita nel giorno della bontà universale. Non ho potuto descriverlo per filo e per segno,ovviamente dovevo rispettare le 3000 battute, ma dove l'esigenza della sintesi ha imposto brevità mi sono riferito a figure molto note: la morte e il Natale.
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52)
Ad aggiungere confusione c'è questo passaggio:
CITAZIONE
«Siii» mi supplicò tremolante.
Gli indicai il partner e lui spalancò la bocca meravigliato, senza dire una parola: il sangue era scomparso.
"Mi supplicò"? Quella sembra una risposta affermativa più che una supplica.
La supplica può tranquillamente essere scritta in modo affermativo: "Ti prego." non è domanda, ma una affermazione, nonostante questo rimane una supplica.
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52)
Ma chi è che parla poi?
"Lui spalancò": ma lui chi? Il partner? La morte?
Come ho scritto sopra tutte le descrizioni sono coniugate alla prima persona singolare, pertanto è sempre l'io narrante del protagonista a fornirci il punto di vista delle descrizioni, quindi quando uso pronomi personali, come "lui", il narratore non può certo riferirsi a sé stesso. Nella frase che citi tu ci sono solo due personaggi la morte e l'assassino, poiché uno è morto il riferimento è a quello vivo, perciò quando il protagonista gli indica il partner può essere solo quello a terra, l'identificazione viene confermata dalla meraviglia dell'uomo nel vedere il sangue scomparso dal compagno accoltellato.
Spero di aver chiarito ogni dubbio.