Verdecammino

Spirito Natalizio - Claudio Lei

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Claudio Lei
view post Posted on 25/3/2013, 10:19     +1   -1




Le decorazioni natalizie ammiccavano con esplosioni di colori, lasciando poche ombre stiracchiate e dalla vita breve, ma mi nascosero fino all'ingresso. Con mani sornione corteggiai la serratura che esibì una resistenza di circostanza, per salvare le apparenze, poi si concesse spoglia di ogni chiavistello. Le voci di un litigio mi investirono appena entrato: parole dure pronunciate con animosità. Mi nascosi prima che varcassero la soglia.
«A forza di negare ti rendi ridicolo. L'ho notato il cicalio appena mi giravo.» sentenziò l'uomo con le chiavi a quello che sospirava dietro di lui. «Non rispondi, eh?» lo incalzò soddisfatto. L'altro lo superò dandogli le spalle, si diresse in un'altra stanza, cupo, silenzioso, ma una mano lo afferrò da dietro obbligandolo a voltarsi. «Non toccarmi.» protestò mentre si divincolava. «L'unica cosa ridicola è la tua gelosia! Mi stai emarginando dagli amici.»
«Begli amici,» replicò il primo arricciando il labbro «rozzi e falliti com'eri tu prima di incontrarmi.»
Un'inerzia lattiginosa li divise mentre si fissavano rancorosi, uno dei due alzò una mano, forse in segno di pace, ma non completò il gesto. Tutto l'acceso livore del suo volto venne risucchiato nella bocca contratta dal dolore, rimase esangue a fissare la lama che gli squarciava il ventre. Si afflosciò al suolo accompagnato dal suo aggressore che lo inumidiva di lacrime copiose, rimasero fusi in quella mortifera unione finché la mano sul pugnale si aprì di scatto, come se l'impugnatura si fosse arroventata.
«Perché mi provochi?» salmodiava disperato.
Circondò con le dita il volto del compagno, traendolo a sé e sfiorandolo con la guancia. Osservai la scena avvicinandomi furtivo, i singhiozzi asfissianti coprirono i miei passi, finché giunsi alle sue spalle.
«Cos'ho fatto?»
«L'hai ammazzato la notte di Natale» sentenziai asciutto. Mulinò la testa mentre inspirava boccate d'aria sibilanti, mi fissò sbalordito, poi si spinse contro la parete gattonando sulla schiena.
«Chi sei? Che fai in casa mia?»
Guardai il corpo lordato di sangue, riverso sul pavimento: morto. «Brutto affare.»
Scattò in piedi puntandomi un dito minaccioso «Ora... chiamo la polizia!»
«Pessima idea per un omicida.»
Una scintilla d'odio gli insanguinò lo sguardo, si gettò su di me attraversandomi senza sfiorarmi, rovinò al suolo dove mi fissò terrorizzato.
«Potrei aiutarti, sai? Sistemare tutto, come se non fosse successo nulla.»
«Ma cosa sei?»
«Non importa. Dovrai spendere la tua vita per diventare un uomo migliore, accetti?»
«Siii» mi supplicò tremolante.
Gli indicai il partner e lui spalancò la bocca meravigliato, senza dire una parola: il sangue era scomparso.
La mezzanotte rintoccò l'ultimo istante della mia permanenza; le tenebre intrecciarono la mia cappa, mentre la fedele falce mi tornò in mano. Ogni anno basta una notte, quella di Natale, per farmi arrancare controvoglia sulla via del ritorno.
Concedo un solo regalo, ma posso dispensarlo solo io: una seconda opportunità.
 
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vedorosso
view post Posted on 25/3/2013, 10:26     +1   -1




Bellissimo racconto, Claudio.
Hai stile e il finale a sorpresa è ok!
Pat alias vedorosso.
 
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Claudio Lei
view post Posted on 25/3/2013, 11:14     +1   -1




Troppo buona vedorosso.

Ps cosa senti? ;-)
 
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vedorosso
view post Posted on 25/3/2013, 12:13     +1   -1




Intendi cosa mi trasmette il racconto? Cosa senti?
Sento che è un racconto che definirei horror, scritto da una persona che sa farlo, con un ottima padronanaza della lingua e dell'argomento e mi trasmette
sorpresa. Sorpresa è iltermine più giusto. Mi spiazzi con un finale buono, natalizio, di speranza, proprio da parte della tanto temuta Signora con la Falce.
 
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Claudio Lei
view post Posted on 25/3/2013, 12:58     +1   -1




Di nuovo grazie, ma in realtà volevo fare dell'umorismo. Vedi rosso, ma cosa senti?
Comunque sono felice di essere stato frainteso
 
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vedorosso
view post Posted on 25/3/2013, 13:10     +1   -1




Scusa, sono la solita tonta!
Vedo rosso e sento tutto!!!!
Pat
 
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Sanguy
view post Posted on 25/3/2013, 13:48     +1   -1




Bravissimo, veramente. Per nulla banale e dal linguaggio ricercato ma non pesante. Complimenti.
Nota: non riesco ad immaginare un: inerzia lattiginosa, cosa intendi?
Nota: perchè la morte usa la porta con lucchetto? l'inizio è strepitoso ma mi aspettavo un ladro, un folletto, un gatto ... mi stona su uno spirito.
 
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ti-s
view post Posted on 25/3/2013, 14:30     +1   -1




Di sicuro un bel finale.
Bella sorpresa anche l'identità del/la protagonista. "entratO", "sentenziai ascuttO". Non è donna, la morte? Insomma, non ho capito: è lo Spirito ad essere maschile? Lo Spirito a cui basta una notte perchè arranchi controvoglia sulla via del ritorno? Ovvero la morte che diventa babbo natale per una notte? Non ho capito, faccio delle ipotesi.
Altri due appunti, comunque basati sui miei discutibili gusti:
1. troppo ricercato il linguaggio. Es. mani sornione, inerzia lattiginosa, mulinò la testa, boccate d'aria sibilanti, le tenebre che intrecciano la cappa, gattonando sulla schiena (?). Anche cicalio, non credo possa appartenere al linguaggio rozzo di una persona incazzata. Forse però sono solo io a non averlo mai usato...
2. l'espediente del litigio che termina in omicidio: la gelosia di una coppia omo. Molto particolare. Ne avrei usato uno più classico.
Per me è davvero molto bella l'idea del tuo racconto. Io l'avrei tenuto più semplice. Tieni conto però che i miei gusti non sono per niente quelli della maggioranza!
 
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Claudio Lei
view post Posted on 25/3/2013, 16:20     +1   -1




CITAZIONE (Sanguy @ 25/3/2013, 13:48) 
Bravissimo, veramente. Per nulla banale e dal linguaggio ricercato ma non pesante. Complimenti.
Nota: non riesco ad immaginare un: inerzia lattiginosa, cosa intendi?
Nota: perchè la morte usa la porta con lucchetto? l'inizio è strepitoso ma mi aspettavo un ladro, un folletto, un gatto ... mi stona su uno spirito.

Con "inerzia lattiginosa", forse un po' pleonastico in effetti, intendo un momento congelato nel tempo, un attimo che parve lunghissimo descritto in modo nuovo, evitando la frase fatta.

Ho pensato alla morte descritta nella Bibbia, che viene come un ladro nella notte, quindi può essere incorporea per un uomo, ma deve "forzare" una serratura.

Grazie infinite per i complimenti, ammetto che la ricercatezza lessicale è un po' la mia croce/delizia, ammiro Baricco (son ben lungi ne sono consapevole) per come scrive, meno per quello che scrive.

CITAZIONE (ti-s @ 25/3/2013, 14:30) 
Di sicuro un bel finale.
Bella sorpresa anche l'identità del/la protagonista. "entratO", "sentenziai ascuttO". Non è donna, la morte? Insomma, non ho capito: è lo Spirito ad essere maschile? Lo Spirito a cui basta una notte perchè arranchi controvoglia sulla via del ritorno? Ovvero la morte che diventa babbo natale per una notte? Non ho capito, faccio delle ipotesi.

Si, la morte può fare un regalo, ma uno solo a Natale. Non è Babbo Natale, solo un'entità, che può portare un regalo invece di mietere l'ennesima vittima, uno stacco dalla sua attività abituale. Mi sono immaginato lo spirito neutro, asessuato, quindi, forse a torto, ho usato il maschile.

CITAZIONE (ti-s @ 25/3/2013, 14:30) 
Altri due appunti, comunque basati sui miei discutibili gusti:
1. troppo ricercato il linguaggio. Es. mani sornione, inerzia lattiginosa, mulinò la testa, boccate d'aria sibilanti, le tenebre che intrecciano la cappa, gattonando sulla schiena (?). Anche cicalio, non credo possa appartenere al linguaggio rozzo di una persona incazzata. Forse però sono solo io a non averlo mai usato...
2. l'espediente del litigio che termina in omicidio: la gelosia di una coppia omo. Molto particolare. Ne avrei usato uno più classico.
Per me è davvero molto bella l'idea del tuo racconto. Io l'avrei tenuto più semplice. Tieni conto però che i miei gusti non sono per niente quelli della maggioranza!

Credo di capire cosa intendi, racconti gialli, fantasy e/o fantascientifici di solito ce li immaginiamo con un linguaggio più diretto ed efficace, per sortire effetti più immediati nel lettore, probabilmente hai ragione, mi hanno già fatto questa critica, ma io ho concepito il mio racconto con una connotazione più drammatica che fantastica. Solo gli elementi sono fantastici.

La scelta di "cicalio", termine sicuramente dissueto, era il tentativo di caratterizzare, anche con il linguaggio, il litigio omosessuale, in cui i protagonisti sono più attenti a dettagli, a torto o ragione, tipicamente più sottili, femminili, come la complicità, che in poche battute ho provato a rendere con cicalio.
 
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Ab1sso
view post Posted on 5/4/2013, 15:52     +1   -1




L'ho trovato molto confuso a livello di trama. Non si capisce chi siano i personaggi, quali rapporti abbiano tra loro, perché avvenga l'omicidio. S'intuisce solo vagamente ciò che accade dopo, ma anche lì si va un po' a naso. Penso arrivi la Morte e dia una seconda possibilità a uno dei tizi, ma perché lo faccia è dubbio.
Ad aggiungere confusione c'è questo passaggio:
QUOTE
«Siii» mi supplicò tremolante.
Gli indicai il partner e lui spalancò la bocca meravigliato, senza dire una parola: il sangue era scomparso.

"Mi supplicò"? Quella sembra una risposta affermativa più che una supplica. Ma chi è che parla poi?
"Lui spalancò": ma lui chi? Il partner? La morte?

Ci sono troppi elementi che lasciano perplessi insomma. Non ultimo, il perché di ciò che accade e le sue conseguenze.

A livello di scrittura invece non è male.
 
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Claudio Lei
view post Posted on 6/4/2013, 11:34     +1   -1




Ciao Abisso,
grazie dei commenti, anche se mi dispiace che tu non abbia capito il mio racconto, provo a spiegarti:
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52) 
Non si capisce chi siano i personaggi, quali rapporti abbiano tra loro, perché avvenga l'omicidio.

Be' che i personaggi siano una coppia gay e un intruso direi che è piuttosto evidente e l'ho precisato in queste frasi:
CITAZIONE
Con mani sornione corteggiai la serratura che esibì una resistenza di circostanza, per salvare le apparenze, poi si concesse spoglia di ogni chiavistello.

qui dovrebbe essere ovvio che si tratta di un ladro, anche se descritto in modo elegante e fantasioso, ma se deve corteggiare la serratura, che esibisce una iniziale resistenza, mi sembra abbastanza chiaro che non è il proprietario, infatti, quest'ultimo dopo entra senza problemi.
CITAZIONE
Le voci di un litigio mi investirono appena entrato: parole dure pronunciate con animosità. Mi nascosi prima che varcassero la soglia.
«A forza di negare ti rendi ridicolo. L'ho notato il cicalio appena mi giravo.» sentenziò l'uomo con le chiavi a quello che sospirava dietro di lui. «Non rispondi, eh?» lo incalzò soddisfatto. L'altro lo superò dandogli le spalle, si diresse in un'altra stanza, cupo, silenzioso, ma una mano lo afferrò da dietro obbligandolo a voltarsi. «Non toccarmi.» protestò mentre si divincolava. «L'unica cosa ridicola è la tua gelosia! Mi stai emarginando dagli amici.»
«Begli amici,» replicò il primo arricciando il labbro «rozzi e falliti com'eri tu prima di incontrarmi.»

Nello stralcio precedente si parla di persone che litigano e dai dialoghi spiego che è una questione di gelosia, pertanto è una coppia, usando sempre pronomi personali maschili, nonché verbi coniugati al maschile, ovviamente si tratta di due uomini. Nell'ultimo dialogo si fa riferimento al passato, pertanto si tratta di una questione ancora irrisolta che sfocia in un omicidio passionale.
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52) 
Penso arrivi la Morte e dia una seconda possibilità a uno dei tizi, ma perché lo faccia è dubbio.

Tutta la vicenda è costruita intorno al finale a sorpresa,che credo di avere descritto chiaramente, ma per spiegarmi riporto questa frase:
CITAZIONE
La mezzanotte rintoccò l'ultimo istante della mia permanenza; le tenebre intrecciarono la mia cappa, mentre la fedele falce mi tornò in mano. Ogni anno basta una notte, quella di Natale, per farmi arrancare controvoglia sulla via del ritorno.
Concedo un solo regalo, ma posso dispensarlo solo io: una seconda opportunità.

L'autore coincide con l'io narrante del protagonista, infatti tutte le descrizioni e le narrazioni sono al passato, ma coniugate alla prima persona singolare, pertanto il rintocco della mezzanotte si riferisce al protagonista. La natura soprannaturale di quest'ultimo è chiarita dal riferimento all'allegoria medioevale, ove la morte è descritta con cappa e falce, quindi penso di aver chiarito chi sia il protagonista. Sempre la morte afferma che ogni anno a Natale viene sulla terra a dispensare un dono, cosa? Una seconda opportunità, quindi fatico a comprendere dove siano i punti di confusione, poiché si spiega chi sia il protagonista, perché si trovi lì, lo fa tutti gli anni a Natale, e perché dia una seconda occasione: a natale si fa un regalo e mi sembra intuitivo che la morte regali la vita nel giorno della bontà universale. Non ho potuto descriverlo per filo e per segno,ovviamente dovevo rispettare le 3000 battute, ma dove l'esigenza della sintesi ha imposto brevità mi sono riferito a figure molto note: la morte e il Natale.

CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52) 
Ad aggiungere confusione c'è questo passaggio:
CITAZIONE
«Siii» mi supplicò tremolante.
Gli indicai il partner e lui spalancò la bocca meravigliato, senza dire una parola: il sangue era scomparso.

"Mi supplicò"? Quella sembra una risposta affermativa più che una supplica.

La supplica può tranquillamente essere scritta in modo affermativo: "Ti prego." non è domanda, ma una affermazione, nonostante questo rimane una supplica.
CITAZIONE (Ab1sso @ 5/4/2013, 16:52) 
Ma chi è che parla poi?
"Lui spalancò": ma lui chi? Il partner? La morte?

Come ho scritto sopra tutte le descrizioni sono coniugate alla prima persona singolare, pertanto è sempre l'io narrante del protagonista a fornirci il punto di vista delle descrizioni, quindi quando uso pronomi personali, come "lui", il narratore non può certo riferirsi a sé stesso. Nella frase che citi tu ci sono solo due personaggi la morte e l'assassino, poiché uno è morto il riferimento è a quello vivo, perciò quando il protagonista gli indica il partner può essere solo quello a terra, l'identificazione viene confermata dalla meraviglia dell'uomo nel vedere il sangue scomparso dal compagno accoltellato.

Spero di aver chiarito ogni dubbio.
 
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Errol
view post Posted on 6/4/2013, 12:39     +1   -1




CITAZIONE (Claudio Lei @ 6/4/2013, 12:34) 
Be' che i personaggi siano una coppia gay e un intruso direi che è piuttosto evidente

l'unico vero indizio che suggerisce che i due siano una coppia lo si trova alla fine, quando il "ladro" indica il partner, per il resto la discussione è abbastanza neutra, e la gelosia citata può benissimo indicare che i due uomini, semplici coinquilini sono interessati ad una donna che fa parte della cerchia dei loro amici
CITAZIONE (Claudio Lei @ 6/4/2013, 12:34) 
qui dovrebbe essere ovvio che si tratta di un ladro, anche se descritto in modo elegante e fantasioso

insomma, forse è ovvio che volevi far credere si trattasse di un ladro, ma un linguaggio simile, durante la notte di natale, all'interno di un racconto per forza di cose "fantastico" fanno capire subito che il personaggio in questione ha altri fini (ma quelli per fortuna vengono alla luce solo alla fine e sono inaspettati)
CITAZIONE (Claudio Lei @ 6/4/2013, 12:34) 
Concedo un solo regalo, ma posso dispensarlo solo io: una seconda opportunità.

a me pare che i regali siano due, ma giusto perchè siamo alla fiera dei pignoli eh, niente di personale ;)

insomma proprio come baricco lo stile di scrittura è molto buono ma poi ogni tanto faccio fatica a capire cosa succede :P
 
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Claudio Lei
view post Posted on 6/4/2013, 14:40     +1   -1




CITAZIONE (Errol @ 6/4/2013, 13:39) 
l'unico vero indizio che suggerisce che i due siano una coppia lo si trova alla fine, quando il "ladro" indica il partner, per il resto la discussione è abbastanza neutra, e la gelosia citata può benissimo indicare che i due uomini, semplici coinquilini sono interessati ad una donna che fa parte della cerchia dei loro amici

Certo, potrebbero anche essere una coppia di soci, uno dei quali è preoccupato per un eventuale complotto, ma un conto è ciò che può essere possibile, un altro è considerare l'ipotesi più probabile. Detto questo l'importante, cosa che da quello che scrivi mi sembra emerga, sono le motivazioni futili, anche se passionali, dell'omicidio che risulta un errore non voluto.
CITAZIONE (Errol @ 6/4/2013, 13:39) 
insomma, forse è ovvio che volevi far credere si trattasse di un ladro, ma un linguaggio simile, durante la notte di natale, all'interno di un racconto per forza di cose "fantastico" fanno capire subito che il personaggio in questione ha altri fini (ma quelli per fortuna vengono alla luce solo alla fine e sono inaspettati)

Be' ladro nell'accezione biblica di un ladro nella notte, diciamo intruso allora, anche tu introduci un filtro: quello dell'ambientazione fantasy per decifrare il testo, cosa non solo normale, piuttosto auspicabile, poiché non c'è niente di peggio di un lettore distaccato, mentre un testo intrigante stimola, come nel tuo caso, a una analisi più approfondita.
CITAZIONE (Errol @ 6/4/2013, 13:39) 
CITAZIONE (Claudio Lei @ 6/4/2013, 12:34) 
Concedo un solo regalo, ma posso dispensarlo solo io: una seconda opportunità.

a me pare che i regali siano due, ma giusto perchè siamo alla fiera dei pignoli eh, niente di personale ;)

Vai tranquillo, l'ultimo dei miei problemi è prendermela per una critica proveniente dalla fiera dei pignoli ;-) Non credo esista un testo completamente esaustivo, nemmeno un romanzo lungo, esisteranno sempre degli aspetti solo accennati, ma concsiste proprio in questo il muto patto tra autore e lettore, nell'identificare quali aspetti sia importante approfondire e quali sono meno importanti. Credo siamo tutti d'accordo che sia impossibile pretendere la competa esaustività in un testo di soli 3000 caratteri, almeno secondo la mia esperienza sia come curatore che come concorrente di concorsi letterari. Io preferisco concentrarmi sull'emotività suscitata e l'efficacia del messaggio., ma ovviamente sono opinioni che ho tradotto in scrittura.
Quali sarebbero i due regali? Io conto solo la seconda opportunità
CITAZIONE (Errol @ 6/4/2013, 13:39) 
insomma proprio come baricco lo stile di scrittura è molto buono

Magari! :-)
 
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Ab1sso
view post Posted on 6/4/2013, 14:56     +1   -1




Che i due fossero una coppia gay proprio non l'avevo capito e ti confermo che non si capisce. Partner si usa anche in ambito lavorativo e in senso ironico. Peraltro non ha nessuna importanza nella storia, quindi non è un problema. Conosco miriadi di persone (per lo più studenti, ma non solo) che dividono la casa, per cui poteva trattarsi semplicemente di due amici che rientravano dopo una serata.
Questo dunque è un "non problema", perché non intacca la trama.

Confermo anche che l'incipit, per quanto faccia capire abbastanza chiaramente che si tratta di uno scassinatore, lascia poi perplessi in seguito. La Morte si mette a scassinare le serrature? Ne ha davvero bisogno?
In realtà quando sono arrivato a scoprire la presenza della Morte non ero neanche più sicuro che quell'incipit si riferisse a lui e l'avevo relegato in un angolo della mente.

QUOTE
"Mi supplicò"? Quella sembra una risposta affermativa più che una supplica.

Qui non so francamente cosa volevo dire quando l'ho scritto. Probabilmente avevo letto male, non so. Ti chiedo scusa per la confusione.

QUOTE
Gli indicai il partner e lui spalancò la bocca meravigliato, senza dire una parola: il sangue era scomparso.

Qui però confermo che "lui" non è chiaro a chi si riferisca. Diciamo che non è importantissimo, in quanto uno dei "lui" resuscita ed entrambi saranno certamente stupiti!

Aggiungo un elemento ulteriore di confusione che non avevo specificato nel mio post precedente:
QUOTE
«Cos'ho fatto?»
«L'hai ammazzato la notte di Natale» sentenziai asciutto.

Il fatto che colui che dopo si scoprirà essere La Morte specifichi il giorno, mi ha confuso. Talvolta quel modo di esprimersi indica un ritorno al tempo presente dopo un flashback. Non so se riesco a spiegarmi. Come se l'assassino si riprendesse da uno shock in cui ha ricordato un evento accaduto in precedenza.
Ora capisco invece che tu fai dire alla Morte il giorno soltanto per deridere l'assassino evidenziandone la doppia colpa (omicida e per di più a Natale!).
Ti consiglierei comunque di eliminare questa cosa, o riformulare la frase in modo che non possa generare alcun dubbio.

Rileggendo il tuo racconto con tutte le nuove informazioni ovviamente mi è più chiaro, però continuo a pensare che senza di esse ci sia un po' di confusione.
Grazie per i chiarimenti e per la voglia di discutere le critiche, comunque.
 
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Claudio Lei
view post Posted on 7/4/2013, 19:14     +1   -1




CITAZIONE (Ab1sso @ 6/4/2013, 15:56) 
Che i due fossero una coppia gay proprio non l'avevo capito e ti confermo che non si capisce. Partner si usa anche in ambito lavorativo e in senso ironico.

In effetti ho scritto immaginando una coppia gay, senza chiedermi se poteva essere frainteso, però è un problema marginale, come hai scritto tu, invece credo che l'interpretazione di partner in modo ironico, anche se ovviamente possibile, sarebbe un po' forzata.

CITAZIONE (Ab1sso @ 6/4/2013, 15:56) 
Confermo anche che l'incipit, per quanto faccia capire abbastanza chiaramente che si tratta di uno scassinatore, lascia poi perplessi in seguito. La Morte si mette a scassinare le serrature? Ne ha davvero bisogno?

Da un punto di vista logico no, ovviamente lo spirito della morte non ha bisogno di scassinare nulla, ti do ragione, ma nei contesti mistico/spirituali valgono regole arbitrarie, come la necessità dei vampiri di essere invitati per entrare in una casa.

CITAZIONE (Ab1sso @ 6/4/2013, 15:56) 
Aggiungo un elemento ulteriore di confusione che non avevo specificato nel mio post precedente:
CITAZIONE
«Cos'ho fatto?»
«L'hai ammazzato la notte di Natale» sentenziai asciutto.

Il fatto che colui che dopo si scoprirà essere La Morte specifichi il giorno, mi ha confuso. Talvolta quel modo di esprimersi indica un ritorno al tempo presente dopo un flashback. Non so se riesco a spiegarmi. Come se l'assassino si riprendesse da uno shock in cui ha ricordato un evento accaduto in precedenza.
Ora capisco invece che tu fai dire alla Morte il giorno soltanto per deridere l'assassino evidenziandone la doppia colpa (omicida e per di più a Natale!).
Ti consiglierei comunque di eliminare questa cosa, o riformulare la frase in modo che non possa generare alcun dubbio.

Mi permetto di dissentire su questa parte, in fondo la prima frase parla di decorazioni natalizie, quindi se nei dialoghi ci si riferisce alla notte di Natale non mi sembra che dovrebbe disorientare, poiché se non è Natale è comunque periodo natalizio. Credo che, in tutta buona fede sia ben chiaro, tu abbia applicato un filtro tuo, magari un po'inconscio, magari per abitudine, a una vicenda che invece non doveva essere filtrata.

CITAZIONE (Ab1sso @ 6/4/2013, 15:56) 
Rileggendo il tuo racconto con tutte le nuove informazioni ovviamente mi è più chiaro, però continuo a pensare che senza di esse ci sia un po' di confusione.
Grazie per i chiarimenti e per la voglia di discutere le critiche, comunque.

Prima di tutto grazi di averlo riletto, purtroppo se l'autore deve spiegare un testo, almeno con quel lettore, ha fallito lo scopo. Io sono un fautore della leggerezza del testo proposta da Calvino, sfortunatamente ammiro la prosa di Baricco, molto meno le sue conclusioni, quindi la sintesi è tutt'altro che semplice, ma se non ci si prova in queste sfide dove si dovrebbe tentare?
Grazie a te per la voglia di discutere il mio racconto.
 
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