| Un brivido percorse la lunga fila di fedeli. L’attesa era stata lunga, ormai non c’era più nulla di commestibile in tutta la colonia e alcuni avevano iniziato a volgere l’attenzione ai più deboli, come se nelle loro carni potesse essere contenuto il segreto di una vita più lunga o, se non altro, meno devastata dai morsi della fame. Le voci parlavano di una nuova venuta della Nuvola, di quella impalpabile massa polverosa che ricopriva il mondo e concedeva l’oblio. Un oblio che donava la speranza di una nuova vita eterna, come i racconti dalle altre colonie promettevano. Gli anziani avevano cercato di metterli in guardia, ripetendo che quella non era la Via e che solo la tradizione poteva portare alla vera trasformazione. Ma nessuno era mai tornato a raccontare cosa aveva trovato dopo la metamorfosi, mentre quelli benedetti dall’arrivo della Nuvola erano ancora tra loro, ancora giovani e perfetti, senza più i morsi della fame o il timore di venire. Verso la fine delle scorte, prima del vero declino, alcuni avevano deciso di abbandonare l’attesa per tornare sulla vecchia Via. Avevano scelto una zona riparata, in basso, rimanendo immobili dopo essersi avvolti nelle grigie vesti della resurrezione. Non era accaduto nulla, dalle altezze dove si erano rifugiati gli adoratori della Nuvola non si era visto nessun movimento. Poi strane creature erano apparse dal nulla, sbucate all’improvviso dalle retrovie erano salite fino in cima alla colonia, facendo tremare di paura la folla ammassata in attesa. Avevano temuto un attacco, le voci parlavano della rovina lasciata dal loro passaggio, dei gusci vuoti che un tempo erano stati i fedeli della Via, ammassati nel luogo che non si era dimostrato così sicuro come pensavano. Ma gli stranieri avevano proseguito la corsa, senza degnarli di uno sguardo e lasciandoli al loro destino. Si erano salvati, ma a quale prezzo. Fame e carestia, senza più lo spazio per muoversi, per respirare. Quando anche i più ostinati stavano per cedere, quando in migliaia avevano coperto ogni spazio possibile, creando una massa informe pulsante, simile a quelle immobili ed eterne che sapevano li stavano osservando dalle colonie vicine, allora la Nuvola era arrivata e, in pochi istanti, aveva portato la pace alla moltitudine, lasciandoli per sempre giovani e perfetti.
«Che facciamo, Pa’?» Beppe si guardò intorno, grattandosi la pelata nascosta dal berretto, stupito dalla quantità di insetti che coprivano quello che, fino ad un mese prima, era il suo raccolto da record. Le aveva guardate crescere, le bestiacce, poi aveva sparso il nuovo insetticida su tutte le piante, un settore alla volta, godendosi lo spettacolo. Poi aveva letto le istruzioni. Adesso sapeva che avrebbe dovuto usarlo sulle piante da poco infestate, tutte e subito, e non si sarebbe ritrovato con un mucchio di piante rinsecchite e migliaia di larve morte da eliminare. «Porta la benzina,» bofonchiò guardando i cespugli e arbusti coperti di larve cristallizzate, «facciamo piazza pulita.»
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