Verdecammino

Senza sostanza - Mid

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shuuchan
view post Posted on 7/3/2013, 20:58     +1   +1   -1




Quando decisi di tornare in questo mondo, la Morte mi avvertì.
– Ne ricaverai solo sofferenza.
Io non le credetti. Avevo a casa una donna che amavo e che mi stava aspettando.

Quella sera rientrai, senza sostanza, attraversando le pareti. E la vidi. China sul letto piangeva per me. I suoi singhiozzi riempivano la stanza, il suo dolore pervadeva ogni cosa, e quella camera che era stata culla delle nostre gioie era diventata una tomba di disperazione.
– Non piangere – le dissi, – sono qui.
Ma lei non mi udì.
Tentai in tutti i modi di rivelarle la mia presenza. Le accarezzai le spalle, il viso, nella speranza che avvertisse almeno un soffio d’aria sulla pelle. La baciai, provando a scaldare le sue labbra bagnate di pianto. Le sussurrai all’orecchio le nostre parole d’amore, e altre ancora che non ebbi mai possibilità di pronunciare.
Allora capii. Per quanto le fossi stato vicino, per quanto avessi provato a consolarla, lei non sarebbe mai riuscita a percepirmi. E io, senza sostanza, non avrei potuto far altro che osservare la sua angoscia, e soffrire a mia volta.
Lei non si avvide di me, né quella sera né i giorni a venire, e seguitò a versare lacrime: mentre guardava la tv, mentre preparava la sua cena solitaria, mentre leggeva un romanzo, lo sguardo fisso per ore sempre sulla stessa pagina.
Persone entravano e uscivano da quella che un tempo era stata anche casa mia, nel tentativo di regalarle un conforto che però lei rifiutava. Il telefono squillava senza posa ma lei non aveva le forze per sollevare la cornetta. E io non potevo far nulla: le vivevo accanto senza esser vivo.

Ogni giorno era sempre più spossata. Il suo corpo si stava arrendendo, le sue lacrime si prosciugarono.
La mattina del nono giorno prese una cintura, se la strinse al collo e l’appiccò ad una trave del soggiorno. La implorai, ma non mi poteva ascoltare; cercai di trattenerla, ma le mie mani non la raggiungevano; e quando infine chiuse il laccio e balzò oltre la sedia provai a sostenerla, ma le mie braccia non riuscirono a reggere quel peso che le stava togliendo la vita.
Corsi fuori, gridai: i passanti però non mi videro. Suonai ai vicini: i campanelli rimasero muti. Rientrai disperato, piangendo lacrime senza sostanza.
La vidi appesa, ma non ebbi il coraggio di guardarla in volto. Il corpo diede gli ultimi sussulti. Mi accovacciai ai suoi piedi, impotente, il capo tra le ginocchia. E così rimasi fino a quando, molte ore dopo, qualcuno sfondò la porta d'ingresso. Allora la casa si riempì di urla, disperazione, sgomento.

Ora sono solo, intorno è vuoto e silenzio.
Sono ancora in questo mondo, ma lei non è tornata: è rimasta oltre la Soglia. Può darsi che mi stia cercando, al di là di essa, chiedendosi dove io sia, e chiamandomi da dove io non posso udirla. Forse la Morte, per malizia o distrazione, le ha taciuto che io sono qui, bloccato per sempre, senza possibilità di rivederla, a condurre un'esistenza vuota come questa casa.
Senza senso, senza sostanza.

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Piccola premessa.
Alcuni di voi, come altri che hanno già avuto modo di leggere questo racconto, noteranno forse che ci sono alcuni punti di contatto con la realizzazione e le tematiche di un altro brano che partecipa a questo contest, ovvero "La statua", di Lili*.

Io posso assicurare a tutti che ho ideato e scritto il racconto senza aver prima letto il suo. In maniera cioè del tutto autonoma.

D'altra parte è solo la mia parola, e forse ci sarà qualcuno di voi che non crederà alla mia buonafede. :)
Io, per correttezza, ho voluto subito mettere in chiaro le cose. Sia con Lili, che con voi, ovvero tutti i partecipanti del contest.

Spero di non suscitare polemiche, perché è l'ultima cosa che vorrei. :)

Detto questo, se qualcuno volesse commentare questo lavoro, partorito dopo mesi di astinenza... be', sono pronto al massacro. xD

Grazie a tutti. :)
 
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Il Distruttore Kattivo
view post Posted on 7/3/2013, 21:09     +1   -1




E' un 'idea molto suggestiva. Hai reso perfettamente l'angoscia del protagonista e di sua moglie. Stile ottimo, evocativo, curato. Adesso vado a leggere quello di Lili, per valutare se ci sia effettivamente somiglianza.
 
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Bryluen
view post Posted on 7/3/2013, 21:23     +1   -1




Io non trovo molta somiglianza nei due racconti, l'unica somiglianza è nella tematica dei due amanti che muoiono, ma questo è un tema abbastanza ricorrente.
I due racconti sono molto diversi, questo è decisamente più straziante, fa quasi male allo stomaco leggerlo. "La statua" è più romantico, ha un finale più felice e forse meno chiaro.
Il numero dei partecipanti aumenta ed è normale che si inizino a vedere delle somiglianze, ad esempio ormai ci sono tre storie con i draghi e in due di esse (il mio e "Così come un cavaliere di draghi doveva essere") c'è pure il cavaliere XD
 
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shuuchan
view post Posted on 8/3/2013, 12:00     +1   -1




Grazie mille per i commenti. :)
In effetti i due racconti non sono proprio identici... per fortuna. xD

Comunque mi fa davvero piacere sapere che il racconto è riuscito a trasmettere quanto volevo. :)
 
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CallistosBerverdard
view post Posted on 8/3/2013, 12:42     +1   -1




mauhauhauhauh sono stata io a mettergli le seghe mentali sul racconto di lili mauhauhauahuahauhauhauah * si ode risata macabra nell'aere * :)

Io già te l'ho detto, bel racconto, mi piace, è scenografico ecco :)
 
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A.Rita
view post Posted on 10/3/2013, 01:00     +1   -1




Da leggere tutto d'un fiato, in un crescendo angoscioso. Bello lo stile. Complimenti!
 
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shuuchan
view post Posted on 11/3/2013, 09:35     +1   -1




Grazie mille per i complimenti. :)

@Callistos: :rolleyes:
 
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Ab1sso
view post Posted on 5/4/2013, 14:51     +1   -1




Impotenza. Questa è la parola chiave del tuo racconto, a mio avviso. E sei riuscito a comunicarla alla perfezione. Fra l'altro è un climax di ineluttabilità e disperazione. Dopo il suicidio che lo spirito non riesce a fermare e a cui perciò deve assistere silenzioso, riesci ad alzare perfino il tiro con un tristo finale.

Complimenti, mi hai rovinato la giornata.

Scherzo, scherzo. Trovo che tu sia riuscito, pur senza inserire alcun elemento di novità, a creare comunque una storia coerente, coinvolgente e ben scritta.

P.S. Ma l'altro racconto di cui parli è stato ritirato? Non è nella lista dei partecipanti. A questo punto volevo leggermelo! EDIT: sto leggendo i racconti nell'ordine in cui si trovano nella lista dei testi ammessi. "La statua" è stato inserito erroneamente come se cominciasse per "s", mentre gli altri racconti che iniziano con "la" sono alla "l". Per questo non lo trovavo.

P.P.S. Quella che chiami "premessa" è in realtà una postfazione: meglio così, altrimenti avresti tolto fascino al racconto. Però se fossi in te la toglierei del tutto, mi sembra fuori luogo. Il tema dei fantasmi che ritornano dai loro amati non è originale come ti ho detto ("Ghost" docet), ma questo non toglie nulla alla bellezza del tuo racconto.
 
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shuuchan
view post Posted on 11/4/2013, 09:17     +1   -1




Grazie mille per il commento. :)
Sono contento che il racconto sia riuscito a trasmettere quello che volevo: il senso di impotenza e ineluttabilità l'ho cercato fin da subito. ;)
 
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VerdeMissi
view post Posted on 11/5/2013, 15:34     +1   -1




Che tristezza! Ancora un po' e mi sarei messa a piangere. :)
Ma il racconto è sentito e secondo me ci sta. :)
Unico appunto: io non scriverei nella frase "senza sostanza". La sento come ua ripetizione del titolo, un po' forzata. (Se passa attraverso i muri è normale che sia così.) Si capirebbe lo stesso anche senza secondo me.
Ma va bene!
Ciao,
Simonetta
 
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shuuchan
view post Posted on 14/5/2013, 07:46     +1   -1




Grazie per il feedback. ;)

La ripetizione del titolo è un'anafora, ricercata e voluta. Anche se forse, come dici tu, può sembrare fuori luogo, visto che il testo ha un impatto più "emotivo" che "retorico".
L'avevo inserita per dare una maggior caratterizzazione e compattezza al testo. Posso sempre valutare di eliminarla in una revisione successiva.

Grazie ancora. :)
 
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view post Posted on 25/6/2013, 14:18     +1   -1
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Furry
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Sotto la tua sedia e, in casi eccezionali, nei dintorni di Parma

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Molto bello, disarmante e molto bello. Trovo il modo in cui l'hai scritto perfettamente in linea con l'emozione che volevi trasmettere.

Odio i racconti di questo genere, li trovo abbastanza terribili, ti lasciano un brivido tutto dentro. E questi arrivano solo se chi scrive lo fa davvero bene. Ancora complimenti
 
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11 replies since 7/3/2013, 20:49   132 views
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