Verdecammino

Nel Giardino di Eden - Niba

« Older   Newer »
  Share  
Niba
view post Posted on 9/3/2013, 13:52 by: Niba     +1   -1
Avatar

Furry
......

Group:
Member
Posts:
5,337
Reputation:
0
Location:
Sotto la tua sedia e, in casi eccezionali, nei dintorni di Parma

Status:


C'era una volta un serpente a cui, un giorno, successe qualcosa di davvero strano.
Tutto cominciò in modo ordinario: aveva solo catturato un topo. Il problema era che non l'aveva cacciato. Non era scappato, non si era dibattuto. Si era solo... Arreso. Questa cosa, che non era mai successa prima al serpente, lo lasciò alquanto sorpreso. Chiese al roditore perchè l'avesse fatto. Quello rispose che conosceva i suoi limiti e che sarebbe stato preso comunque, perciò aveva deciso di accettare il suo fato senza opporsi.
Questo pensiero, alquanto realistico, stupì il serpente, che decise di regalare al topo la libertà.

Sorpresa fu che non voleva andarsene. Sembrava che il serpente iniziasse a piacergli. E allo stesso modo al serpente iniziava a piacere il topo. Col tempo la simpatia si trasformò in amicizia, e quindi in amore.
Ma era un amore fuori natura.
Il serpente per via di quel che provava aveva smesso di mangiare i piccoli animali, che gli ricordavano quello che tanto amava. Divenne debole: arrivò al punto in cui non era più capace di cacciare nemmeno se avesse voluto.

Il topo allora suggerì di sacrificarsi. Il serpente subito aborrò l'idea di mangiare la sua metà ma l'istinto naturale era forte, e infine cedette. Suggerì di farlo in fretta, ma il topo non era d'accordo. Voleva stare con lui il più possibile fino all'ultimo, così il serpente aprì la bocca e il topo entrò in lui, in profondità nel suo corpo.

Il topo si poggiò nel morbido oceano di intestini, il caldo letto delle stomaco, e lasciò che fosse digerito dai succhi. Lasciò che lo bagnassero, dissolvessero, facessero di lui uno solo con il suo amato per sempre. Ogni getto d'acido, che lentamente carezzava la sua pelle, lo bruciava. Era come sentire... L'amore.

Ma il serpente non provava altrettanta felicità. La sola cosa che occupava la sua mente era... Colpa. Colpa nei confronti del suo topo. La colpa lo attanagliava. Pensò a cosa meritasse il biasimo per ciò che era accaduto, e arrivò alla conclusione che tutto ricadesse sull'istinto naturale che guidava le sue azioni. Avrebbe potuto terminare la sua vita da asceta, e lasciare che il suo corpo morisse, invece di vedere sparire il suo amato.

Decise di ribellarsi. Viaggiò fino alla tana dei topi, e propose loro di mangiarlo. I topi erano spaventati.

“Deve essere un trucco” pensavano.

Chiesero al serpente di provare le sue parole tormentando il suo corpo. Così fece il serpente. Strisciò fino ad una pianta spinosa, lasciando che il suo corpo ne fosse ferito. Quindi, sanguinando, tornò indietro, pensando al gesto glorioso che stava per compiere: sarebbe sparito poco a poco divorato dai topi, così come tutto quello che gli era importato.

Ma quando tornò indietro.. I topi erano spariti. La loro natura codarda aveva battuto la fame, ed erano scappati.
Il serpente guardò il cielo
e maledì la natura
e promise di diventare il suo più grande nemico: così si nascose nell'albero della conoscenza..

Nel giardino di Eden.
 
Contacts  Top
4 replies since 9/3/2013, 13:52   153 views
  Share