Verdecammino

Il bambino e la luna - Alessandro Frailis

« Older   Newer »
  Share  
Tiferet *
view post Posted on 24/3/2013, 12:52     +1   -1




Il bambino e la luna



Lo stagno.
La cima delle canne buca la foschia, spilli dritti sulla nebbia densa. Odore di escrementi di uccello e solitudini. La luna piena, poche stelle, un sottofondo di rane e grilli.
Il bambino ha il viso viola, segnato dal fango che puzza di fogna, la bocca socchiusa, senza incisivi. Con l’unghia del mignolo si pulisce gli occhi dalle cispe.
Muove passi lenti tra le pietre umide sulla riva, i piedini scalzi che affondano nella melma.
Tra lui e lo spirito una distanza di pochi metri. Il bambino cammina piano, respira con calma, non fa rumore.
Lo spirito segue il volo delle zanzare, gli dà le spalle, non si è accorto di nulla. Ogni tanto si stringe nel mantello logoro, reprime un brivido di freddo e tossisce.
La luna scompare dietro una nuvola e il bambino si ferma: troppo buio.
Sente il rantolare dello spirito, ne sente la puzza di urina, il tossire sommesso. Stringe i denti, si fa guidare dai suoni, dal naso. Riprende a camminare.
La nuvola libera la luna, lo spirito è a meno di un metro. Ha gli occhi rossi, fulmini di vene amaranto, un tramonto nel bulbo oculare. Fissa il bambino, senza paura.
- Alla fine mi hai trovato…
Ha una voce da vinile graffiato.
Il bambino annuisce e si pulisce il moccio con il dorso della mano.
- Vuoi ancora uccidermi?
Il bambino alza il viso e controlla la luna. La immagina di formaggio, poi d’argento. Ne vede gli abitanti: omini verdi che fanno salti lenti e lunghissimi. Abitano in case di cristallo, mangiano degli ortaggi verde bottiglia, hanno uno spiccato senso dell’umorismo. Sbatte le palpebre, la luna è sempre là. Ne sente il profumo di cielo, la fragranza che milioni di notti le hanno dato, la sente piangere, ridere, vivere. La luna racconta di storie d’amore, di violenze, di guerre, di amicizie. La luna gli sorride.
Il bambino sputa per terra.
- Sì. Voglio ucciderti.
- Non mi lamento, è un buon posto per morire.
Il bambino fruga nelle tasche della salopette ed estrae un coltello da cucina. Lo spirito mostra il collo, la giugulare pulsa.
- Posso sapere almeno il perché?
Il bambino vede il pomo d’Adamo dello spirito salire e scendere.
- Perché sono stufo stramarcio di essere strano.
- Sono solo la tua fantasia, ripensaci, se…
Il bambino chiude gli occhi e colpisce. Un fiotto di sangue macchia i massi.

Ora lo stagno è scomparso, c'è solo il bagno di casa, con le piastrelle azzurre e la specchiera appannata. Esce dalla vasca e si asciuga.
Dalla finestra può vedere la luna: una palla di roccia insulsa sospesa nel cielo.

Edited by Tiferet * - 24/3/2013, 23:01
 
Top
BDavide
view post Posted on 24/3/2013, 20:49     +1   -1




I miei complimenti.
Probabilmente il racconto scritto meglio fra quelli che finora ho letto. Lo stile e la cura formale lo collocano ben al di sopra degli altri.

Un piccolo dubbio (sono un po' duro di comprendonio, porta pazienza):
perché il bambino riapre gli occhi in bagno? Se era in una dimensione "onirica", non sarebbe stato meglio farlo risvegliare a letto? Mi sembra strano che questa lotta con lo spirito abbia inizio mentre si lava nella vasca.
A meno che non abbia importanza il luogo dove inizia questa lotta, e lui venga "magicamente" teletrasportato fino alla vasca, ma questa spiegazione mi lascia un po' perplesso.


Bravo davvero. Spero di vedere questo racconto selezionato.
 
Top
Tiferet *
view post Posted on 24/3/2013, 22:54     +1   -1




Grazie Davide.
Il tuo dubbio è legittimo e nasce dal fatto che "apre gli occhi" si presta all'interpretazione che il bambino stesse sognando. In realtà il bambino sta solo immaginando, vittima della sua fantasia: è in una vasca da bagno ma la vede come uno stagno.
Ho scritto apre gli occhi perché due righe sopra li chiude per uccidere lo spirito, ma effettivamente è un passaggio che dovrei rivedere.

Edit: ho modificato il passaggio nel racconto, grazie ancora.
 
Top
slayercetty
view post Posted on 25/3/2013, 06:49     +1   -1




Davvero un bel racconto, scritto in modo ineccepibile con uno stile che scorre bene e disegna delle immagini splendide nella mente del lettore.
In bocca al lupo!
 
Top
bibina74
view post Posted on 25/3/2013, 15:51     +1   -1




Ottimo come sempre Alessandro.
Ciao.
Sonia
 
Top
BDavide
view post Posted on 25/3/2013, 23:02     +1   -1




Occhio che se modifichi il testo devi postare una versione 2 e spedirla per mail!

PS così il finale scorre meglio.
 
Top
ti-s
view post Posted on 26/3/2013, 08:41     +1   -1




Particolare. Bello. Mi stona la descrizione degli abitanti della luna: mangiano ortaggi vrde bottiglia e hanno uno spiccato senso dell'umorismo. Volevi dire qualcosa o è una descrizione a caso? E' in netto contrasto con l'"habitat" dello stagno. Se era la caricatura di qualcosa, tipo personaggi di qualche cartone, o che ne so, sarei curiosa di sapere chi. Se è la fantasia del bambino, ci stanno gli ortaggi verde bottiglia ma l'espressione "hanno uno spiccato senso dell'umorismo" non è così infantile.
 
Top
Tiferet *
view post Posted on 26/3/2013, 18:17     +1   -1




Grazie a tutti per la lettura :)

@ti-s il fatto è che il racconto è "vagamente" autobiografico, quindi la descrizione degli abitanti della luna è *si vergogna* come li immagino io.
Poi certo, spiccato senso dell'umorismo non è un'espressione infantile, ma essendo una frase fatta può stare in bocca un po' a tutti.
Ti ringrazio molto per il commento :)
 
Top
Ab1sso
view post Posted on 4/4/2013, 13:41     +1   -1




Tiferet 2 - Resto del mondo 0.

Sei riuscito/a a infilare un piccolo capolavoro pure con questo secondo racconto. Non ho nulla da dire di negativo su di esso, per cui mi limito a decantarne lo stile evocativo, la trama ben congegnata, l'ottimo finale.
Il messaggio è vagamente triste per uno come me che ha invece nutrito e portato coperte calde al suo spirito fino a ben oltre l'età della fanciullezza (tuttora, a dire il vero).
Ma a occhio e croce, proprio leggendo cosa scrivi, neanche tu hai ucciso il tuo spirito: per fortuna "l'autobiograficità" del tuo racconto non si estende a tal punto. Non ucciderlo mai, se questi sono i risultati.

Penso tu sia fra quei pochi che possono dare qualcosa al mondo della scrittura, e ti auguro di riuscirci con tutto il cuore.
 
Top
Lili*
view post Posted on 8/7/2013, 15:57     +1   -1




Questo racconto mi ha lasciato con un pizzico d'inquietudine.
Quel bambino mi fa paura, mi sembra in qualche modo "diverso" dalla norma.
Lo stile ti prende e ti trascina con sé rendendoti muto spettatore dello scambio di battute tra lo spirito e il protagonista.
La storia si svolge in un'atmosfera onirica, ma il lettore scopre la "realtà" solo alla fine, quando il piccolo protagonista (inquietante. Molto. :sss:) si risveglia.
Una cosa non ho capito: perché il bambino ha il viso viola?

Mi è piaciuto, complimenti!
 
Top
9 replies since 24/3/2013, 12:52   163 views
  Share