Verdecammino

Aghi - Simone Astarita (versione 2)

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Kafkiano
view post Posted on 28/3/2013, 22:40     +1   -1




Un buco le apre la pancia. Cinque aghi le trapassano il collo da parte a parte. Da quello centrale cade una goccia di sangue. La luce di un neon illumina il corpo.
Jaxon tocca il cadavere : è caldo e il sangue non si è ancora rappreso.
Altri sei morti sono accatastati in un angolo.
«Perché sei qui?» le domanda Jaxon. Silenzio. «Perché sei al centro e loro no? Perché io sono vivo e voi no?» Silenzio. «Dovrei essere sotto shock?» Silenzio.
Jaxon le tira via la borsetta verde dalla spalla. La apre e prende il portafoglio. Estrae una carta : Istituto di Cura del Michigan per Disturbi Mentali. "Per aiutare voi e chi vi sta attorno!"
La getta via.
Mette la mana in tasca ed estrae la sua : uguale, ma sulla sua c'è scritto Wisconsin.
«Anche tu pazza come me?» Silenzio.
Cerca ancora nella borsa : getta via un rossetto, un pacchetto di fazzoletti, un cellulare con lo schermo spaccato. Prende uno specchietto e si guarda : la faccia è coperta di sangue e agli angoli della bocca ce ne sono due grumi. Quattro strisce rosse scendono fin sulla punta delle scarpe. Lascia cadere lo specchietto che si infrange al suolo.
Si alza e percorre il perimetro della stanza : un quadrato senza porte.
Arriva nell'angolo con gli altri morti : tutti hanno un buco in pancia e diversi aghi nel collo. In alcuni cadaveri gli aghi si sono piegati ai lati. Tocca un ago, freddo e molle.
Torna al al centro della stanza e fissa la donna stesa.
L'intestino è bucato in più punti. Da uno di questi buchi sbuca un ago piegato come alcuni di quelli nell'angolo. Delle strisce di sangue si allungano dalla pancia per tre metri.
Jonax si guarda. Deglutisce.
Si stende supino con i piedi sulla fine delle strisce e alza la schiena poggiandosi sui gomiti : le linee continuano sui suoi pantaloni fino alla bocca.
«Come una striscia di tempera rossa che da un corpo passa per il pavimento fino a un corpo di nuovo. Come se gli aghi si fossero animati, avessero camminato e mi si fossero ficcati in gola. No, non in gola, più in giù, devono pur raggiungere l'intestino.»
Torna al cadavere, tocca l'ago nella pancia e lo prende. Esso si divincola, cade a terra e si muove per un metro. Si ferma.
«Arrivati, questi esseri vanno verso una nuova persona lacerando la pancia. Forse nell'intestino fanno le uova, se le fanno. Probabile. Una parte di loro però arriva fino alla gola : come?»
Jonax fissa il muro. Lo stomaco gli duole.
Passi al di fuori della stanza. «Fra poco tocca a lui» dice uno.
Jonax si siede. Tossisce. Ha qualcosa di viscido in gola. Che si muove. Che sale.
«Aghi» sussurra.
 
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Lili*
view post Posted on 27/6/2013, 09:46     +1   -1




Devo essere sincera: non mi ha convinta del tutto.
Al di là dello stile, che mi sembra secco, duro, adatto per questa storia, ho trovato la trama in se confusa: non ho capito chi è Jonax (uno psicopatico? Un assassino?) e cosa sta facendo °-°

Ah, prima del due punti non ci va lo spazio. E qui
CITAZIONE
Mette la mana in tasca ed estrae la sua

c'è un piccolo refuso :)

Il mio personale consiglio è ampliare il racconto. Potrebbe venire una cosa molto interessante e "angosciante" come lo sono i migliori thriller/horror.
 
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1 replies since 28/3/2013, 22:40   46 views
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