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| Buck era un eroe, nella sua carriera di avventuriero aveva abbattuto ogni sorta di mostro: da qualche tempo però il nostro amico si ritrovava disoccupato, nessuno più lo contattava per affidargli un qualche incarico. Finalmente un giorno un uomo gli offrì di abbattere un orco, che si era insediato in un villaggio: Buck accettò immediatamente la missione, ma il suo committente voleva, come prova che si stava rivolgendo alla persona giusta, una pergamena chiamata "CV", sulla quale venivano registrate le imprese eroiche di chi le compiva; il datore di lavoro disse al cavaliere di mandargli subito la missiva richiesta. L’eroe tornò alla sua capanna e, dopo aver a lungo cercato il papiro richiesto (non si ricordava dove lo aveva messo l'ultima volta) appena lo ebbe trovato lo spedì tramite la sua fidata farfalla messaggero all’attenzione del suo committente, il quale gli rispose però che, visto che la raccomandata non era arrivata subito, avendo creduto che il nostro amico non fosse più interessato all’impresa, si era messo alla ricerca di un altro avventuriero. Il nobile avrebbe fatto sapere a Buck entro qualche giorno la sua decisione in merito a quella situazione; il cavaliere rispose al duca che era veramente motivato ad affrontare quella impresa, e lo implorò di assumerlo: da allora l'aristocratico non si fece più vivo. Il giorno della missione Buck, non avendo ricevuto nessuna risposta, credendo di essere stato assoldato, partì alla volta del castello del suo committente, dove avrebbe definito i dettagli dell’incarico: arrivato al maniero del conte però si sentì rispondere da due soldati lì di guardia che la missione per cui si era proposto era stata affidata ad un altro cavaliere, poiché il nostro amico non aveva risposto per tempo alla convocazione. La rabbia di Buck esplose e, dopo aver sguainato e schiantato la robusta spada che portava sulle spalle sul tavolo di legno, con conseguente spavento degli sgherri del duca, il nostro amico si scusò per la reazione che aveva avuto, ma da troppo tempo l'eroe era disoccupato e i soldi che aveva messo da parte, frutto delle sue imprese passate, erano quasi finiti. Gli scagnozzi del nobile proposero allora a Buck di pagargli le spese del viaggio e anche un terzo di quanto avrebbe guadagnato se avesse compiuto l’impresa, con la promessa che, se si fosse prospettata una nuova missione, che il nostro amico sarebbe stato chiamato per primo, ma che avrebbe dovuto avere pazienza per qualche tempo. L’eroe aveva imparato oggi una lezione di vita, di essere meno superficiali, quando si tratta di lavoro, e lo stesso aveva insegnato al suo committente. Buck poté tirare avanti qualche tempo con i soldi guadagnati in questo modo e ancora oggi sta aspettando la convocazione del duca, mentre si cimenta nelle varie imprese in cui viene chiamato, precipitandosi subito, per quanto l’incarico possa apparire di poco conto: le scottature lasciano il segno!
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