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Ultima - La città delle contrade di Carlo Vicenzi, Un viaggio steampunk nell'Italia post-apocalittica

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Il Distruttore Sporuloso
view post Posted on 20/11/2014, 23:26     +1   -1




Ultima+carlo+vicenzi


- Genere: Steampunk
- Casa editrice: Dunwich Edizioni
- Numero di pagine totali: 342
- Prezzo intero cartaceo: 9,90 €
- Prezzo intero ebook: 2,49 €

Demetrio Deisanti, Campione dell'Occidente, viene gettato nel fango per qualcosa che non ha commesso, perdendo titolo e appartenenza. Chi sta uccidendo i Campioni delle Contrade?”
“Inizia così il viaggio in un'Italia fatta di ingranaggi, tubi e vapore, dove l'incontro tra steampunk e tradizione si tinge di sangue, intrighi e competizione sfrenata.


Una premessa importante: ho letto poco o nulla di steampunk, quindi uno dei punti deboli della mia recensione è sicuramente l’ignoranza del genere. Sotto quest’aspetto, la scelta di Dunwich Edizioni di inserire una prefazione per spiegare ai neofiti la natura e le caratteristiche dello steampunk risulta veramente azzeccata, una gentilezza che non tutte le case editrici riservano a quei poveri profani – come il sottoscritto – che si affacciano per la prima volta a qualcosa di nuovo.
Non indugiamo oltre e buttiamoci a capofitto nell’assaggio dei primi tre capitoli di Ultima – La città delle Contrade.
Dunwich Edizioni ci accattiva subito con una copertina ammaliante, che ci promette personaggi tenebrosi e cupe ambientazioni da fine del mondo... una fine del mondo ambientata nientemeno che in Italia, elemento non così scontato nel panorama letterario nostrano. Lo stile steampunk è pienamente rispettato in questo primo impatto con l’opera di Carlo Vicenzi, dove i gadget ‘retrofuturistici’ indossati dai personaggi ci calano subito nell’ottica del genere e ci proiettano verso una storia improntata a... a che cosa? È stata questa la prima domanda a cui ho cercato risposta dopo lo sguardo alla copertina. Che cosa stavo per leggere? Un’avventura di ribelli in un’Italia post o pre-unitaria, dove la rivoluzione industriale è esplosa con molto anticipo rispetto alla storia che conosciamo, magari. Ma vedo un’arena, sullo sfondo! Potrebbe trattarsi di un universo dove i combattimenti di gladiatori sono ancora in voga nel XIX secolo. Le aspettative che ci offre questa copertina sono alte e, dopo le prime pagine, posso dire di aver trovato qualcosa di interessante. Ma andiamo con ordine.

Vi parla uno che ama in egual misura la storia e il genere fantastico, quindi con un’opera che racchiuda elementi di entrambe non posso che andare a nozze. Inutile girarci intorno: la trama di Ultima mi è suonata subito avvincente. Demetrio Deisanti è stato scelto come campione della propria fazione e dovrà combattere nell’arena, dove ogni anno i campioni delle fazioni che governano la città – le Contrade – si affrontano per stabilire chi dovrà governare Ultima per l’anno a venire. Nonostante la successione al potere venga decretata con un sistema violento, uccidere il proprio avversario nel corso dello scontro è severamente proibito, e durante il combattimento Demetrio riduce in fin di vita il campione della fazione dominante. Un processo, svoltosi con modalità che di legale hanno poco o nulla, lo decreta colpevole e Demetrio cade in disgrazia. Ora è un Senza Contrada, il peggior tipo di reietto che Ultima conosca. Ma durante lo scontro è successo qualcosa: Demetrio non aveva alcuna intenzione di uccidere l’avversario, e la lama con cui questi è stato trafitto è stata aggiunta alla sua arma di nascosto. Chi ha voluto incastrarlo, e perché? Sono questi gli enigmi che il protagonista dovrà risolvere nel corso della storia assieme a Veronica, la sola persona in tutta Ultima che abbia alzato la propria voce per difenderlo durante il processo.

Anche se una trama è intrigante, può perdere molto del proprio appeal a seconda del modo in cui viene narrata. Fin dalle prime pagine, ho riscontrato un grosso difetto nel ritmo della narrazione: l’eccessiva velocità. Un ritmo veloce e scorrevole è spesso auspicabile in un romanzo, ma sono dell’opinione che non si adatti a tutti i tipi di storie. E Ultima è proprio una di quelle storie che viene penalizzata da un ritmo di questo tipo. Ci troviamo in un’Italia post-apocalittica, dove al di fuori del baluardo costituito da Ultima pare esserci il nulla. Già solo questo elemento meriterebbe un approfondimento da non relegare esclusivamente alla quarta di copertina. Il lettore viene gettato in un mondo complesso e variegato di cui deve comprendere le dinamiche in brevissimo tempo. Sono rimasto senza respiro, ma – ahimé – non in senso buono: la storia avanza troppo rapidamente, in poche righe vengono concentrati narrazione, spiegazione della struttura sociale di Ultima, particolarità delle Contrade e caratteri dei personaggi. Sono stato obbligato a fermarmi più volte per fare mente locale e capire chi facesse cosa e perché. Uno stile rapido si adatta meglio a storie di cui conosciamo bene l’ambientazione: in un giallo ambientato al giorno d’oggi, per esempio, l’autore può permettersi di mettere il turbo alla narrazione perché il lettore vive nel mondo che descrive, non ha bisogno di spiegazioni su cosa sia l’ONU o su chi sia Fidel Castro. In Ultima, purtroppo, manca il respiro necessario a farmi gustare l’ambientazione e i personaggi. Le situazioni non vengono introdotte a poco a poco, ma descritte alla velocità della luce. Mi sono sentito spaesato, come gettato in una fortissima corrente di informazioni che mi trascinava a forza attraverso la storia. È uno stile che, secondo me, toglie il sapore a una narrazione di questo tipo: è come mangiare di fretta e furia una pietanza mai assaggiata prima, e a quella velocità non si possono distinguere tutte le sfumature e i piaceri che essa può offrire. Ma è sempre importante sottolineare che ho letto solo un estratto, e che i dettagli più importanti potrebbero essere forniti in seguito, per cui non me la sento di esprimere ulteriori giudizi su questo punto.

Passiamo ai personaggi. Demetrio promette molto bene dalla trama, e già dall’incipit ci viene presentato come un personaggio forte, un combattente, un uomo coraggioso disposto ad affrontare la battaglia per la propria fazione. Non è molto caratterizzato ma, diamine, sono le prime frasi. Diamogli tempo, aspettiamo che il conflitto lo colpisca. Ma via via che la storia procede, con gli importanti eventi che si susseguono e gli si abbattono addosso, la caratterizzazione stenta a decollare. Demetrio cade in una trappola, viene accusato ingiustamente, subisce l’emarginazione e l’umiliazione di dover frugare tra i rifiuti per mangiare, viene aiutato da una donna di una fazione nemica e gli viene offerta un’occasione di riscatto: direi che ci sono parecchie occasioni per approfondire il personaggio, capire qualcosa di più su di lui, entrare in sintonia con il suo essere e le sue azioni. Non è così, purtroppo. Del Demetrio iniziale e del Demetrio delle ultime pagine che ho letto non so ancora nulla. È vero che sono poche pagine, lo ribadisco, ma con quelle poche pagine l’anima del personaggio poteva essere esplorata molto più a fondo, cosa che invece non avviene. Anzi, quello che succede è che al punto di vista di Demetrio (interno tra l’altro, quindi i suoi pensieri dovrebbero essere trasmessi con molta più facilità rispetto a un narratore esterno) si aggiunge quello di Veronica. Non ho fatto in tempo a raggiungere l’empatia con un personaggio, che già sono stato catapultato nella mente di un altro. C’è troppa carne al fuoco, davvero. Questa storia non si prende il tempo di cui avrebbe bisogno, e che meriterebbe.

Sugli altri elementi del romanzo non c’è molto da aggiungere. Dal punto di vista ortografico e grammaticale non ci sono appunti da fare, l’editing è stato condotto in maniera soddisfacente: il testo scorre e non risulta mai appesantito da frasi ridondanti o periodi troppo pesanti. La cura riservata al testo si vede, il testo è stato limato a dovere (forse troppo, tanto che a volte ho avuto l’impressione che fosse troppo asciutto). I dialoghi sono abbastanza efficaci, anche se a volte risentono di scarsa naturalezza e di una volontà di fornire informazioni celata non troppo bene. Le descrizioni ridotte all’essenziale, ed è un peccato, ma l’ho già detto. Ci sono i soliti refusi, ne avrò contati due o tre, niente che guasti la lettura. Ho notato una sola incongruenza fastidiosa, ossia la guarigione di Demetrio da un’infezione di una certa entità: in un mondo dove non sono mai esistiti antibiotici, farlo guarire con qualche benda imbevuta d’alcol è chiedere troppo alla tolleranza del lettore. Penso che la vera pecca riscontrata in questo (piccolo) assaggio di Ultima sia la mancanza di un solido background e di chiari riferimenti geografici. Il fatto che siamo in Italia lo intuisco solo dai nomi e dalla trama, c’erano pochissimi elementi nella storia che mi permettessero di orientarmi. I personaggi si muovono in un contesto vago, informe, privo di concretezza. Tra le (poche) righe non ho intravisto una cultura italiana, di qualsiasi tipo, e questa assoluta mancanza di colore dispiace. In un’Italia da fine Ottocento, nemmeno un dialetto, un accenno alle tradizioni popolari, alla religione, alle famiglie... nemmeno un’apocalisse può cancellare del tutto questi elementi. Anzi, un’apocalisse, recidendo bruscamente i ponti col passato, dovrebbe rendere i popoli spaesati e maggiormente inclini a riallacciare i legami col passato, quanto le cose ‘andavano bene’. Non basta un riferimento alla pasta per poter dire “Questa potrebbe davvero essere l’Italia post-apocalittica steampunk”.

Ultima è pieno di idee interessanti, ma che non ho visto sfruttate a dovere. Almeno nelle prime pagine. Sono curioso di proseguire, perché voglio sapere se la corrente del fiume dove sono stato scagliato porti contro uno scoglio oppure in un mare dalle infinite possibilità. Potrebbe esserci un’opera interessante dietro gli incespichi iniziali, e non una delusione. In definitiva, è una lettura che consiglio, anche solo per affacciarsi a qualcosa di veramente nuovo che, pur nella sua acerbità, presenta degli elementi da non sottovalutare.

Edited by Feleset - 21/11/2014, 15:07
 
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Edwin Michael Newgate
view post Posted on 21/11/2014, 16:28     +1   -1




Mai letto il genere Steampunk, ma avevo già voglia di provarlo.
Appena trovo il tempo lo comprerò, in formato digitale ovviamente.

P.S. Ottima iniziativa!
 
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Feleset
view post Posted on 20/12/2014, 20:34     +1   -1




In questo periodo ho accumulato fin troppe letture, ma penso che nei primi mesi del nuovo anno sarà uno dei miei acquisti. ^_^ Lo steampunk è un genere quasi nuovo anche per me, e mi piacerebbe approfondirlo. :)
 
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Vicenzi Carlo
view post Posted on 21/12/2014, 09:14     +1   -1




Ciao! Mi chiedevo se aveste per caso iniziato davvero a leggere Ultima (o continuato nel caso di Distruttore)
 
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Feleset
view post Posted on 21/12/2014, 15:10     +1   -1




Dunque, per quanto riguarda me, come ho detto sopra aspetto di essere più libera. Mi piacerebbe procurarmi il cartaceo, visto che è abbastanza economico, un po' perché sono curiosa di toccare con mano i libri di questa casa editrice, un po' perché se il libro dovesse piacermi potrei prestarlo a mio fratello e al mio ragazzo, che non hanno il lettore ebook. :)

Per quanto riguarda il Distruttore, te lo dirà lui se passerà di qui, ma purtroppo in questo periodo è molto impegnato e non ha ancora avuto modo di proseguire la lettura. In ogni caso lo farà appena possibile. ^_^
 
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Il Distruttore Sporuloso
view post Posted on 28/12/2014, 20:11     +1   -1




CITAZIONE (Vicenzi Carlo @ 21/12/2014, 09:14)
Ciao! Mi chiedevo se aveste per caso iniziato davvero a leggere Ultima (o continuato nel caso di Distruttore)

Buonasera signor Vicenzi, è un piacere scrivere direttamente a lei. Per rispondere alla sua domanda, sì, ho avuto modo di leggere la parte iniziale del suo romanzo, in base alla quale ho scritto il commento che è l'argomento di questa discussione. Come ha già detto Feleset, purtroppo al momento non ho la possibilità di leggere per intero il romanzo, ma ho la ferma intenzione di ultimare la lettura appena possibile. E' un periodo pieno tra impegni lavorativi, familiari e personali, quindi potrebbe volerci molto tempo prima che abbia l'occasione di riprendere in mano il suo libro, che per ora - ci tengo a ribadirlo - mi ha fatto una buona impressione.
Sperando di sentirla e rileggerla presto, colgo l'occasione per augurarle buone feste!
 
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Feleset
view post Posted on 28/12/2014, 20:13     +1   -1




Spora, credo di avertelo già detto, ma quando sei così formale mi fai paura. :follia:
 
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Il Distruttore Sporuloso
view post Posted on 28/12/2014, 20:23     +1   -1




CITAZIONE (Feleset @ 28/12/2014, 20:13)
Spora, credo di avertelo già detto, ma quando sei così formale mi fai paura. :follia:

Non turbarti, sono solo gli effetti collaterali del mio lavoro. Ne approfitto per augurare anche a te buonissime feste!

:miles:
 
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Vicenzi Carlo
view post Posted on 12/1/2015, 15:54     +1   -1




scusate se non ho risposto prima. Non essere così formale che mi pare di risentire la voce del ragazzino 16enne che quando gli ho detto di avere 26 anni mi ha risposto "AH! e io pensavo fossi giovane!"
Sono contento di aver fatto buona impressione e spero abbiate trovato il tempo per continuare la lettura. Per quanto riguarda le copie cartacee, potreste ordinarle da feltrinelli, o su amazon, ma preferirei la prima, anche se un po' più lenta: cementerebbe i rapporti con la CE. E sì, siccome sono un signor nessuno mi curo ogni lettore.
 
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8 replies since 20/11/2014, 23:26   147 views
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