Verdecammino

Posts written by Terezi

view post Posted: 2/3/2012, 00:33     My Little Pony -friendship is magic- - Animazione e Fumetti Occidentali
Mi sono vista 8 puntate. Ok, ora riesco a vederlo, anche se l'impatto iniziale è stato a dir poco sofferto. Devo dire che è caruccio.
Ma c'è una domanda che mi ossessiona: nonostante mi sembri carino non riesco a capire in nessun modo come abbia fatto ad ottenere tutto questo successo. o_o" Specialmente, perché quasi più fra ragazzi che fra ragazze!

Disegni e animazioni carine, personaggi simpatici (Pinkie Pie... o-o"), cartone godibile e leggero e fin qui ci siamo. Ma leggo spesso che c'è chi gli dà dell'epico o del sensazionale. Solo a me le trame sembrano tutte incredibilmente prevedibili (tipo so già cosa vedrò fin dai primi minuti)? E solo a me non fa ridere più di tanto?

Comunque c'è una scena che vale tutto quello che ho visto finora e l'unica cosa che mi abbia veramente fatto piegare in due.

view post Posted: 27/2/2012, 23:42     My Little Pony -friendship is magic- - Animazione e Fumetti Occidentali
A me Lucky Star non fa impazzire per niente, anzi, ero arrivata a una decina di puntate e mi stava proprio annoiando. ._.
Il fatto che sia un'anime a mio modesto avviso non lo migliora né lo peggiora. Anzi, ci sono determinati anime tranquillamente in grado di grattugiarmi l'anima. In senso strettamente negativo. Non che Lucky Star fosse esattamente uno di questi, ma no, non riusciva ad attirarmi in alcun modo, e non mi faceva manco ridere!

MLP è una questione diversa invece, il suo stile in teoria mi è più congeniale, ma nella pratica non riesco a godermi eventuali contenuti buoni senza farmi venire l'orticaria per tutti quei colori mielosi e arcobalenosi, specie se miste alle voci. Lo so che questo col vecchio MLP non ha niente di niente a che vedere e che le tizie sono dei maschioni, ma attualmente non riesco COMUNQUE a guardare 'sto cartone. So con certezza che DA QUALCHE PARTE ci troverò qualcosa di buono anch'io prima o poi, ma quel momento non è adesso. D:
view post Posted: 27/2/2012, 15:53     My Little Pony -friendship is magic- - Animazione e Fumetti Occidentali
Intanto perché nonostante la grafica simpatica non mi attira.
Poi perché è troppo carino e coccoloso per i miei gusti, talmente tanto che non riesco a guardare la cosa con cognizione di causa. Non mi spiego granché ma non so neanche spiegarlo meglio di così. Anche se lo dico avendo visto solo un paio di puntate eh, è un giudizio temporaneo.
view post Posted: 25/2/2012, 18:11     My Little Pony -friendship is magic- - Animazione e Fumetti Occidentali
Non è che mi rifiuto per pregiudizi e merda assortita. È che non riesco a guardarlo. Proprio.
Eppure questo tipo di cose normalmente mi sollazzano.
view post Posted: 22/2/2012, 15:02     My Little Pony -friendship is magic- - Animazione e Fumetti Occidentali
Oddio mi spiace, non ce la faccio.
Era da tempo che volevo capire perché girassero tutti sti pony per internet, ma almeno per adesso non ce la faccio. Cioé, mi sono fatta i primi 7 minuti ma il mio cervello si rifiutava spontaneamente. Eppure sono nerd, eccome se lo sono. Forse non sono pronta. D:

Però devo dire che lo stile grafico è caruccio.
view post Posted: 20/2/2012, 00:18     Giudicare i libri con la propria testa - Discussioni Libere
CITAZIONE (J-Pao @ 18/2/2012, 23:00) 
Una sola cosa aggiungo, però.
E' vero, bisogna imparare a giudicare i libri ( e tanto altro :asd: ) con la propria testa.
E tuttavia non si voglia in questo modo chiudersi in un narcisismo di accondiscenza con se stessi ( " ho sempre ragione io " [cit.] ) ma si resti sempre interessati all'opinione altrui, e sopratutto, la si usi anche per cercare 'chiavi di lettura' verso opere per il quale non nutriamo apprezzamento, ma che ad un esame approfondito potrebbero comunque nascondere spunti interessanti.
:sisi:

Ecco sì questo è importante. :doc:
Semplicemente basta ascoltare le opinioni degli altri senza per questo farci influenzare PRIMA della lettura.
view post Posted: 17/2/2012, 20:31     Giudicare i libri con la propria testa - Discussioni Libere
CITAZIONE (Deitra @ 17/2/2012, 17:30) 
ma forse sarò io che non ho visto la genialità del romanzo.

Forse perché non c'COFF. :bitchpls:

CITAZIONE (Deitra @ 17/2/2012, 17:30) 
Lasciamo perdere le parti delle pippe mentali, di buono ha uno stile scorrevole e ha avvicinato tanta gente alla lettura.

Questo è vero, ma preferisco comunque Harry Potter a Twilight nell'aver avvicinato le persone alla lettura. XD
view post Posted: 17/2/2012, 20:07     La serie di PK - recensione - Animazione e Fumetti Occidentali
CITAZIONE (Feleset @ 17/2/2012, 14:43) 
Come ti ho detto, ho comprato il primo albo della ristampa (che contiene i 3 numeri zero) e da quello che ho letto sembra interessante.
Non sono abituata a leggere pagine completamente colorate, ma di certo non è un difetto. XD

Quando finirò l'albo ti farò sapere qualcosa di più, per ora sulla trama posso esprimermi poco. ^_^

Argh, quindi ti sei già persa la seconda uscita, quella dove c'era il Sole Freddo!
Peccato :(
Sempre se ti interessa avrei un sito di scansioni, ma leggere su una scansione per una serie di motivi è brutalmente diverso... XD
Che poi non è detto che non lo trovi ancora in giro.

CITAZIONE (Feleset @ 17/2/2012, 14:43) 
Per il resto: la storia della terza serie di PK sembra quella di Dragon Ball GT. :asd:

E' vero! Sai che fu il primo paragone che mi venne spontaneo quando me ne sono accorta? XD
view post Posted: 17/2/2012, 03:09     +1La serie di PK - recensione - Animazione e Fumetti Occidentali


Siate sinceri, se non avete mai letto questo fumetto: vi sareste aspettati dei titoli così... "strani" da parte di una pubblicazione Disney? Perché non c'è scritto da nessuna parte, per esempio, "Paperinik e il Giorno del Sole Freddo"? Oppure "Paperinik e la Seconda Stesura"?
Beh, è una storia un po' lunga, ma per recensire questa testata (queste tre testate) è necessario averne per lo meno un piccolo impianto generale.

Comincio dall'inizio... era il lontano 1995, quando un giovane fumettista di appena 20 anni che già lavorava per Disney Italia trovò una tavola inedita su una fotocopiatrice... ok, così la prendo troppo alla lontana, forse. Ma non scherzo se dico che tutto ha origine e sviluppo a partire dal '95, in pieni anni novanta. Niente di cui stupirsi d'altronde, non siamo troppo indietro con gli anni rispetto alla creazione dello stesso Paperinik come personaggio ufficiale (1969, un pochettino indietro nel tempo!).

Partendo da un principio un po' meno "cavilloso", posso solo dire che tutto nacque semplicemente da un dolce periodo dato da una buona dose di incassi e di esplosione creativa. Si respirava aria diversa, si voleva creare qualcosa di innovativo. E infatti un gruppetto di (quasi tutti) giovanissimi autori Disney si mise in testa di rifondare il personaggio di Paperinik, sviluppato per lo più in modo poco dignitoso a partire dalla metà degli anni '70 in giù, circa... sceneggiatori e disegnatori, appassionati di molte cose differenti, ispirati da comics americani, cinema, fantascienza, e un po' anche manga (o forse più di un po').
Tutti questi elementi furono ficcati a forza in un unico, esplosivo soggetto: Paperinik.
Per ridargli vigore, decisero che la sua testata sarebbe stata costituita da storie sì divertenti, ma anche serie. Si voleva creare un sano miscuglio di ironia, demenzialità, drammaticità e serietà. Una miscela un po' strana, che alle apparenze suona molto male.

Gli inizi del progetto furono estremamente incerti. Si ritiene che le storie di questa nuova testata, Paperinik New Adventures, abbiano attraversato un lungo periodo di incertezza e dubbi. Ed effettivamente sono cose che si vedono tutte: i primi albi sono molto demenziali, pur con spicchi fugaci di serietà; decisamente disneyani, ma estremamente ispirati da molto altro, rispetto al chiuso e dogmatico universo dei fumetti Disney canonici.

Insomma, anche un completo idiota si sarebbe accorto che in quel breve periodo era in corso un mutamento stilistico, che si sarebbe poi rivelato estremamente fondamentale per la nascita di uno stile ormai noto come Euromanga.



PKNA
Quindi, nacque PKNA. Su di esso non c'è dubbio alcuno che fu il fumetto Disney recente più amato dai lettori. Chiunque scriveva alla demenzialissima PK-mail, dalle madri di famiglia agli avvocati, dai ragazzi di 12 anni ai maturandi universitari... ben presto, fra autori e lettori, si instaurò un rapporto del tutto particolare, quasi di amicizia. Anzi, ci furono anche molti che la presero fin troppo sul serio, ma questo discorso si rivedrà più avanti.

Si parte con tre storie, note come la triade dei Numeri 0. Sono numeri molto particolari e oscillanti, visibilmente tesi all'innovazione ma ancora dallo stile incerto e demenziale sopra ogni cosa. E non c'è che dire, fu un successo del tutto inaspettato: tutto esaurito.
Pare che ai lettori del tempo (ma in fin dei conti anche agli attuali) interessassero parecchio le avventure di Paperinik, e vederlo in un formato così grande (pari a quello di un qualunque comics americano) diffuso per ben 60-70 pagine con tanto di grafica accattivante... beh, sì, attirava decisamente il pubblico fumettistico disneyano e, volendo, anche non.
La testata ebbe fan curiosi, fan apprezzanti e non pochi fan sfegatati, sempre a stupore di tutto il Pk-team, gruppo madre della pubblicazione.

I Numeri 0 (0; 0/2; 0/3) furono i numeri apri-pista della serie, che introducevano tutti i personaggi più importanti, accompagnati dalle rispettive trame.
Probabilmente la più amata fu quella degli evroniani, la migliore come bacino di idee la saga temporale, mentre le altre trame minori ricoprirono il loro dignitoso ruolo più fra successi che insuccessi. Non che non ci furono dei grandi fail, ma a parere dei fan, affezionati e non, nella prima serie furono davvero pochi, o comunque davvero poche le storie che il pker (fan di PK) più affezionato lesse una volta sola per poi lasciarle nella teca di cristallo a vita.

Si considera mediamente che il famoso "Giorno del Sole Freddo" (PKNA #3) fu un po' il Big Bang di PK: da questa storia in poi, tutto si svolge stabilmente. Viene impostata l'andatura di tutta la prima serie: Paperinik sarà un personaggio serio, ma anche ironico e quasi spenseriato, divertente, ma mai umiliato. I personaggi intorno a lui saranno infarciti di un loro determinante spessore. Fra i più importanti è necessario citare:

Uno: intelligenza artificiale creata in un momento di solitudine e necessità... diventerà il primo, storico alleato di Paperinik. Creato da Everett Ducklair, nonché rappresentato da un intero grattacielo, è "la più grande e sbalorditiva I.A. mai creata".

Xadhoom: aliena schiva e malinconica dai poteri mortali, il cui unico scopo è sterminare la razza Evroniana. E' in grado di utilizzare come armi contro i nemici qualunque tipo di energia.

Razziatore: pirata cronospaziale, viaggia nel tempo per trovare i più grandi tesori della storia; carismatico anti-eroe sempre dalla battuta pronta.

Lyla Lay: giornalista dolce e disponibile con tutti; ha una lunga lista di segreti... un indizio: la sua personalità è fortemente limitata dalla sua reale natura; i suoi scopi "programmati" vengono prima di ogni altra cosa.

Gorthan: scienziato evroniano dotato di grande intelletto e sensibilità poetica; nutre un segretissimo debole per la cultura e la civiltà umane.

Everett Ducklair: scienziato pazzo creatore di Uno e dell'intero Ducklair Tower. Rifugiato nell'eremo di Dhasam-bul in cerca della "parte migliore di sè", terrà dentro un enorme segreto che esploderà solo in PK2.

Angus Fangus: giornalista frustrato dalla caccia alla verità; scontroso e sempre a caccia di notizie "forti". La sua massima aspirazione: sbattere Pk in galera.


Ci sono molti altri personaggi importanti e medio-importanti, ma i fondamentali credo siano tutti qui.
Ma il Sole Freddo non si limitò a questo, bensì creò una storia che avrebbe retto l'intero SENSO delle successive storie.

Tutti gli albi avevano una caratteristica comune: elaborata copertina, titolo d'impatto, grafica accattivante, storia dal layout americano, colori freddi e "alieni", trama per lo più lunga e complessa, storie brevi, rubriche a volte interessanti a volte meno e non poca demenzialità a go-go.

Le storie invece una certa gamma di situazioni serie, energia, una spruzzata qua e là di sarcasmo tagliente/ironia spicciola, trame talmente contorte da essere paradossali persino per gli autori (nota bene l'epica "Carpe Diem"!), trattazione di temi soprattutto adulti e prevalentemente fantascientifici.

Difficile trovare altrove un'altra testata fumettistica targata Disney che parli con tanta serenità di temi come la morte (sempre e comunque mai esplicita o sbattuta in faccia al lettore) e la bioetica.



PK2
Fin qui tutto andò liscio e la testata ebbe grande successo, poco altalenante, fino alla fine.
Chiuse al numero 49/50, con un'enigmatica "fuga infuocata" di Everett dall'eremo di Dhasam-bul.

A tutto ciò successe il famoso seguito PK2 (che poi, a dirla tutta, sarebbe "alla seconda").
Ma le cose cambiarono notevolmente con questa nuova testata.
In qualche modo, furono eliminati buona parte dei personaggi di PKNA.
Scampaiono i colori freddi e alieni e si fa spazio ad una colorazione bluastra e grigiastra, le trame si appiattiscono e si fanno più urbane: PK smette (più o meno) di andare nello spazio e viaggiare nel tempo. Il motivo è semplice: non può più farlo. Vedi anche: non ne ha motivo.

Il protagonista in questa saga non ha più appoggi, è spaesato, un po' paranoico. Deve cavarsela quasi completamente da solo, senza poter più fare affidamento quasi su nessuno.

Le storie si concentrano ormai non solo sulla città e sulle realtà "brusche" della metropoli variegata e multiforme, ma anche su un personaggio fino a quel momento rimasto quasi nell'ombra: Everett Ducklair e la sua misteriosa storia. Essa sarà il perno di buona parte della saga, senza contare poche autoconclusive.
Di queste storie incentrate sulla storia di Everett, probabilmente tutti i pkers ricordano la famosa "Il Peso dei Ricordi", ritenuto da molti uno dei capolavori della testata.

Atmosfere cupe, scarsa ironia e soggetti "adulti" furono la caratteristica principale di tutte le storie. Addio alla varietà di situazioni, addio in buona parte alla spensieratezza che caratterizzava il progetto e soprattutto... addio sogni di gloria.
Se è vero che molti ritennero PK2 un'ottima continuazione, purtroppo molti rimasero così inorriditi da certi fatti avvenuti al suo interno, che decisero addirittura di """scioperare""" la compera dell'albo. Chi affermò di aver "buttato nel cesso" il primo numero della serie, chi di essere stato profondamente deluso e chi piangiucchiò pesantemente certe scelte di trama di cui chi è pker ricorderà sicuramente qualcosa...
A ciò si unì forse il minor entusiasmo del PK-team, lo spaesamento generale e lo scarseggiare delle vendite e quindi degli incassi.

Fatto sta che il progetto PK2 fallì. Fu chiuso nel cassetto per sempre, a chiave, in fretta e furia, con il #18. Anche chi seguì la testata non avrebbe mai più saputo cosa ne sarebbe stato di Everett e di tutti quei segreti che furono rivelati. Semplicemente, l'universo di PK sparì dalla circolazione, con la sparizione dello stesso Everett.



PK - Pikappa
E ad esso, si cercò di fare una sostituizione.
Si creò una nuova, fresca testata, di nome PK - Pikappa. Sì, insomma, siamo giunti alla serie più... svisceratamente odiata dai vecchi lettori.
Molti l'apprezzarono, ma se successe fu perché non vennero subito a conoscenza di PKNA (testato su me stessa, e su molti altri lettori che dalla terza serie si sono avvicinati alla prima). Non per questo tutti quanti i vecchi lettori la disprezzarono, ma in questi caso gli apprezzatori furono in rapporto 1:10.000 odiatori.

Ma perché?
Il motivo è semplice: la storia ufficiale del Paperinik di Penna (ideatrice) - Martina (sceneggiatore) - Carpi (disegnatore) nella sua primissima apparizione "Paperinik, il diabolico vendicatore"... fu completamente resettata.
Paperino non entrò mai in Villa Rosa, trovando così il costume di Fantomius, né iniziò la sua carriera vendicandosi con Zio Paperone e creditori assortiti.

La nuova versione di Paperinik è che... Uno, un'intelligenza artificiale creata appositamente per scegliere un umano sulla Terra che possa difenderla dagli attacchi evroniani, sceglie dopo una breve selezione il suddetto Paperino.
Non fu l'unica rivoluzione. Rivedremo i personaggi di Lyla, Angus, Lyonard, occasionalmente Everett e qualcun'altro, ma principalmente rifatti da zero. Ovvero, si presentano tutti con una storia ben differente dall'originale.

Sarebbe quasi nulla rivoluzionare un intero universo, à là Marvel, a favore di uno nuovo che possa generare negli autori nuove fresche idee. Ma non andò così bene.
Le storie sono più brevi, anche se hanno disegni "più belli". Meno divertite, con trame meno complesse e per lo più banali.
Qualcuno coniò appositamente un termine che tutti i pkers usano quando si rivolgono alla testata: PK - "Frittole".
Frittole sta ad indicare l'essenza della testata, ritenuta dalla stragrande maggioranza una "brutta copia" di storie conosciute sia di PKNA, che di PK2 che di qualunque altro prodotto (la stessa ricostruzione delle origini di PK sono considerate una "brutta copia" della storia di Lanterna Verde). Un'epicume sviscerato e poco credibile giudicato senza scrupoli dai vecchi lettori, "aria fritta".

Ci furono all'interno della saga stessa delle storie ritenute "buone", ma furono casi talmente rari che quasi passarono inosservati. Persino le rubriche si fanno sempre meno interessanti.
Nonostante tutto questo, la saga andò avanti per ben 32 numeri. Finché non arrivò il 32°, dal titolo eloquente: "The End".
L'abbandono di molti lettori, la delusione di molti fan, il battere la fiacca ormai da molto, il fallimento generale anche a livello di guadagno: tutti fattori che contribuirono al reset. L'intero universo creato all'interno di Pk - Pikappa implose su se stesso in un'ultima, confusionaria storia, che chiuse il numero eliminando lo stesso scenario di PK di torno. Paperino, in quell'universo, non avrebbe più avuto un'identità segreta. E' la fine.



Una storia abbastanza triste da ricordare attualmente per molti ex-pkers, per molti che ora e prima di questa ristampa, si sono ricordati del "vecchio mantello tarlato", e di tutti i siti e le fan art create in suo onore. Fu uno strano declino lento e un po' esasperante. Finché l'esistenza stessa di PK non stimolò la nascita delle W.i.t.c.h., e già da allora nessuno PK sapeva più cosa fosse.

In ogni caso, per chi la visse fu una bella esperienza; molti lo ribadiscono tutt'ora senza rimpianti. C'è persino chi ancora spera un ritorno di una nuova serie, un PK4.
Ma ormai non c'è dubbio che il progetto PK sia morto, e se mai tornasse in auge, sarebbe solo un miracolo!

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In ultimo:
Possiamo ricordare, fra i più epici sceneggiatori, Tito Faraci, Alessandro Sisti, Francesco Artibani e Bruno Enna (i miei preferiti, lo ammetto. Ma non solo miei!), ma anche molti altri che hanno lavorato comunque molto bene.
Fra i migliori disegnatori esordienti e non, Claudio Sciarrone, Lorenzo Pastrovicchio, Fabio Celoni, Stefano Turconi, Alessandro Barbucci (i miei preferiti, lo ammetto di nuovo. Ma non solo miei, di nuovo!), Stefano Intini, Corrado Mastantuono, Andrea Freccero e molti altri.
Famosi coloristi, decisamente da citare, Max Monteduro e Andrea Cagol.

Edited by Galadriel. - 17/2/2012, 04:19
view post Posted: 15/2/2012, 02:13     Giudicare i libri con la propria testa - Discussioni Libere
CITAZIONE (Feleset @ 14/2/2012, 09:34) 
Io per esempio preferisco dire sia cosa "oggettivamente" è bello o brutto, sia poi chiarire cosa mi è piaciuto o non mi è piaciuto per motivi di gusto personale. Penso che sia molto più onesto così che spacciare le proprie critiche per Uniche Verità. :)

E' quel che ho detto io in realtà, ma mi sa che mi sono espressa male. :lol2:
view post Posted: 14/2/2012, 00:05     Giudicare i libri con la propria testa - Discussioni Libere
La tendenza che va molto su Internet attualmente è criticare le cose che piacciono a tutti.
Da una parte sono d'accordo perché difficilmente mi trovo in armoniosa opinione con sostenitori di Bieber o di Twilight e robe affini, ma mi sembra che molti giudichino per sentito dire e per luoghi comuni.
Aspetta aspetta aspetta, ho detto davvero mi sembra? :kidding:

Comunque molte persone effettivamente si pongono come se la propria fosse l'opinione madre di tutte le opinioni, e magari spesso manco s'accorgono che il loro soggettivo parere è appunto frutto di una loro preferenza. Esistono delle cose oggettivamente belle che potrebbero non piacere per gusti personali, così può benissimo esistere l'esatto contrario.
Riconosco che Firenze è bella ma Torino mi piace di più, esempio cretino. Oggettivamente parlando Firenze è bella, ma Torino può piacermi di più per il semplice motivo che è una città barocca e ho un debole per il barocco, o anche per un motivo scemo come il fatto che ci abiti il mio ragazzo, che mi ha portato a vedere con tanto ammore le cose più belle che la città può offrire, e questo vale più di una gita scolastica fatta a Firenze un po' controvoglia.
Per me, lo stesso discorso vale per qualunque altra cosa. Quindi SOPRATTUTTO se uno si pone la responsabilità di recensire deve mettere da parte sia soggettività che confronti.
Sì, secondo me anche confronti. Perché se una cosa, magari, è fatta bene, ma ciò non viene riconosciuto dal momento che si è letto qualcosa di fatto ancora meglio, già questo basta per far perdere il senso dell'oggettività a soggetti "emotivamente" flessibili. Una recensione è dunque per me innanzitutto fredda e libera dai paragoni, dai luoghi comuni e soprattutto dalle fregnacce emotive.
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