A me l'onore di iniziare le danze.
Parto con il primo volume di questa interessante saga che si è sicuramente fatta notare in questi ultimi anni nel panorama Fantasy per ragazzi.
Cercherò di riassumere la trama, che potete tranquillamente approfondire su Wikipedia: un ragazzo geniale di nome Artemis, figlio di una ricca famiglia irlandese, si ritrova a gestire un impero criminale da solo a causa della scomparsa del padre. La storia inizia quando, all'età di dodici anni, il giovane Fowl riesce a scoprire l'esistenza del Popolo, ovvero delle specie fantastiche - tipiche della mitologia irlandese - che vivono confinate nel sottosuolo munite di avanzate tecnologie che permettono loro di nascondersi dall'umanità. Sfruttando la sua scoperta per guadagno, rapisce un'elfa di nome Spinella Tappo, un capitano della LEP, con l'aiuto di Leale, la sua guardia del corpo, e chiede un riscatto in oro. Il comandante Julius Tuber e il centauro Polledro tenteranno di risolvere la situazione tra un putiferio di nani scavatori, goblin, troll, laser stordenti, bombe e battute graffianti.
Lo stile di Colfer è per ragazzi, anche se può benissimo essere apprezzato da chi è abituato a letture rivolte ad un diverso pubblico. Nei suoi libri c'è tutto: il fantasy, la tecnologia, azione a bizzeffe, sarcasmo che per forza strappa qualche sorriso, intrighi e piccoli colpi di scena, nulla da invidiare a thriller di alto calibro.
I personaggi sono caratterizzati divinamente, rientrano perfettamente nel loro ruolo e non risultano forzati nemmeno un po'.
Le uniche pecce si possono notare in cambi di punto di vista a volte rasenti all'accettabile o ad alcune forzature nella trama (cosa che si noterà più che altro nei capitoli successivi). Per il resto rimane un'opera degna dell'attenzione di qualsiasi appassionato dei generi più svariati poiché, come prima ho sottolineato, contiene una commistione ben impastata di elementi diversi.
Vi potrete rendere conto dalle mie recensioni future sui successivi capitoli della saga che, nonostante il gran numero di volumi, è questa una serie che riesce a mantenere alta la sua qualità senza essere ripetitiva (a parte il villain che non muore mai, cliché leggermente abusato ma qui reso anche divertente, oltre che vario dai modi in cui esso ritorna) e contemporaneamente senza perdere le sue caratteristiche che lo fanno riconoscere.
In definitiva, un libro da 7/10. Un voto un po' bassino che dovrei rivedere, il fatto è che altrimenti mi sarei sbilanciato troppo sui capitoli successivi che ho apprezzato di più. Tutta questione di gusti, comunque.
Commentate con il vostro parere sul libro, dite quanto vi è piaciuto e come lo considerate rispetto al panorama fantasy odierno e questo volume in particolare rispetto agli altri della stessa saga.
Edited by Feleset - 30/1/2014, 01:01