Per quanto mi riguarda, ho letto "La Viaggiatrice di O" e non l'ho affatto apprezzato.
La scrittura non ha uno stile particolarmente accattivante ma, se questo potrebbe essere considerato soggettivo, la trama invece no. Lasciando perdere l'originalità o meno del tema, sicuramente poco affrontato nei fantasy, le scene proposte sono di un'ingenuità assoluta, come se fossero state mutuate dalla lettura di manga.
Ci sono delle scene veramente assurde, come ad esempio:
la protagonista e il suo maestro che, in una scena "ispirata" al film d'animazione disney La Spada nella Roccia, la trasforma in un pesce sul fondo della barca. Lasciandola a soffocare finché non perde conoscenza per impartirle una lezione. Quale editor ha pensato che potesse essere una scena istruttiva o anche solo vagamente divertente?
Di questo libro, che sono riuscita a terminare con estrema fatica, non se ne parla praticamente dal 2012 dopo un tentativo di marketing fallito nell'assimilarla a Falconi in un'intervista, se non mi sbaglio, di Vanity Fair.
Personalmente non lo consiglio a nessuno, il tentativo della copertina di Barbieri lascia ben intuire quali fossero gli obiettivi, ovvero accalappiare tutti coloro a cui le saghe Mondadori con copertine analoghe fossero piaciute in precedenza.
Dimenticavo il personaggio giapponese, ovviamente pervertito, che a un certo punto veste la protagonista da
Tomb Rider (scritto così nel testo, non solo scambiando il nome del videogioco per il nome di Lara Croft, ma scrivendolo anche sbagliato visto che la forma correttaè Tomb R
aider).