Copio-incollo direttamente dal mio blog (che trovate in firma
) la segnalazione di questo libro new weird, primo dell'autore ambientato nel mondo immaginario di Bas-Lag.
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Titolo: Perdido Street Station
Autore: China Miéville
Casa editrice italiana: Fanucci
Collana: Tif extra
Pagine: 784
Anno della ristampa: 2011 (uscito in Inghilterra nel 2000)
ISBN: 978-88-347-1820-9
Perdido Street Station è il primo romanzo di China Miéville ambientato nell’universo narrativo di Bas-Lag. Un romanzo new-weird che riesce sapientemente a fondere fantasy, sci-fi e horror. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Quarta di copertina:CITAZIONE
La metropoli di New Crobuzon si estende al centro di un mondo sbalorditivo. Umani, mutanti e razze arcane si accalcano nell'oscurità fra le cimiere, lungo fiumi indolenti alimentati da rivoli innaturali, tra fabbriche e fonderie che pusalno nella notte. Per più di mille anni il Parlamento e la sua brutale milizia hanno governato su una moltitudine di operai e artisti, spie e maghi, ubriachi e prostitute. Ma uno straniero è giunto con le tasche piene d'oro e ha imposto una richiesta inverosimile, scatenando l'incredibile.
Perdido Street Station è stato il primo libro di China Miéville che io abbia letto. Ho comprato l’edizione tascabile inglese nel 2011 durante un viaggio a Londra e la ristampa italiana della Fanucci l'anno dopo. Inutile dire che leggerlo in lingua originale è tutt’un’altra cosa.
Il romanzo presenta uno stile unico, in grado di passare da una descrizione barocca della città a quella onirica della merdasogni a quella esotica di certe razze.
Il protagonista è Isaac Grimnebulin, uno scienziato robusto ossessionato con la teoria riguardante l’energia di crisi. A lui si rivolgerà Yagharek, un garura a cui sono state sottratte le ali e che le rivuole indietro a qualsiasi costo. Nel tentativo di ridargli la possibilità di volare, Isaac libererà inconsciamente sopra New Crobuzon un pericolo che egli stesso e i suoi amici dovranno fermare.
A questi due si affiancano molti altri personaggi, come la fidanzata di Isaac, Lin, una kephri che realizza statue con la propria saliva, Derkan, una giornalista che collabora con la testata antiparlamentare de Il Rinnegato Rampante, la vodyanoi Pengefinches e molti altri.
Nonostante le quasi ottocento pagine, la trama scorre che è una meraviglia. Quella di Miéville è una città vividamente immaginata e descritta al meglio. Ho amato molto i vari personaggi, in special modo Montley, il boss mafioso, che si è fatto alterare il corpo per rassomigliare all’equivalente di un quadro di Picasso; l’ambasciatore della Stirpe degli Inferi; il simpatico e privo di buone maniere Tèperdue; e persino il braccio destro del sindaco, MontJohn Rescue, con tutto quello che veniamo a scoprire su di lui.
New Crobuzon pullula di strane razze, come i dragomini (di cui il sopracitato Tèperdue), le cactacee, le maneggiatrici, e molte ancora. Io personalmente sono rimasto affascinato dai Rifatti, membri delle razze più disparate i cui corpi sono stati modificati artificialmente come punizione per i propri crimini. Certi hanno macchinari innestati al posto degli arti e vengono impiegati come schiavi; altri hanno ali finte o pezzi di animali cuciti addosso, al solo fine di venire umiliati dai giudici.
Sull’autore (dall’edizione della Fanucci):
CITAZIONE
China Miéville è nato a Londra nel 1972. Dai diciotto anni è vissuto in Egitto, dove ha insegnato inglese e si è interessato alla cultura araba e alla situazione politici mediorientale. È laureato a Cambridge in antropologia sociale e ha conseguito un master alla London School of Economics. Il suo primo romanzo, King Rat (1998) è stato candidato al Bram Stolker Prize. Perdido Street Station (2000), che ha vinto l’Arthur Clarke Award e il British Fantasy Award nel 2001, ha inaugurato il ciclo ambientato a New Crobuzon, di cui Il treno degli Dèi è il terzo capitolo, e che include anche La città delle navi (Fanucci 2004).
Fun Fact (Non troppo fun però): quella che ho citato sopra è la quarta di copertina della prima edizione italiana. La quarta di copertina della ristampa italiana del 2011 non appartiene a Perdido Street Station. Come potete vedere qui, la Fanucci ha commesso il madornale errore di stampare la quarta di copertina de Il treno degli Dèi. Come abbia fatto, dato che si tratta di due trame completamente diverse, non lo so. Nonostante molto lettori gliel'abbiano fatto presente, a oltre un anno di distanza la Fanucci non l'ha corretta.
Se dovessi dare un voto a Perdido Street Station, su una scala da 1 a 5, dove 1 è “Ma che ci perdo tempo a fare con questa porcheria?” e 5 è “Se leggo un’altra pagina muoio felice” (voto che non verrà mai assegnato perché non c’è limite al livello di perfezione che un’opera può raggiungere), allora direi che questo secondo romanzo di China Miéville si merita un 4 (media tra il 4,5 del finale e il 3,5 delle pagine precedenti).
Edited by Feleset - 12/2/2015, 15:11