Bryluen |
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| L'unica espressione che mi è uscita nel terminare la lettura è stata: che figata! Ok, diciamo che non è la frase più fine che poteva venirmi in mente, però davvero questo racconto mi è piaciuto molto. Hai espresso bene il rapporto tra il protagonista e il suo incubo, quella costante minaccia mista a pericolo con cui Ledro deve relazionarsi ogni notte e l'ansia che ne deriva. Il colpo di scena è stato magistrale (ne ho letto solo un altro, in questo contest, altrettanto spiazzante -nel racconto di Veronica Todaro, non "la morte", l'altro di cui però non ricordo il titolo -). sono rimasta davvero basita.
L'unico neo, che secondo me dovresti rivedere, è la frequenza con cui scrivi la parola "giorno" in tre mila caratteri ci saranno almeno sei ripetizioni! Qualcuna la toglierei. Per il resto, questo è uno dei miei racconti preferiti nel contest. Brava!
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