QUOTE (ti-s @ 28/3/2013, 08:58)
Rumore di unghia sulla lavagna (non c'è un'emoticon o un 'abbreviazione di rete che la esprima?).
Ok, Slayercetty, è un racconto. Tienilo un racconto. Non sei San Giovanni, attenta alla differenza tra scrivere fantastico e scrivere sacro.
Tutto qui.
Francamente non capisco il motivo di fare un commento di questo tipo.
Non ho mai detto di essere San Giovanni, ma non credo nemmeno di trovarmi al suo cospetto.
Non c'è alcun bisogno che tu mi dica di "tenere racconto" il mio racconto; perché non ho mai detto di voler fare niente di diverso da questo: no ho scritto una pagina di Vangelo, ma un racconto dichiaratamente fantasy, per cui non vedo la ragione di fare polemiche.
Quanto poi allo scrivere "sacro" e fantastico, non sono la prima e non sarò neppure l'ultima a parlare di lotte fra angeli e demoni in un contesto fantasy all'interno di un racconto.
La commistione di generi e l'inserimento di elementi di mitologia religiosa all'interno di narrazioni fantastiche è una cosa molto comune, base non solo di libri, ma anche di film, fumetti e persino cartoni animati di successo.
Tanto per puntualizzare posso anche dirti che sono cattolica e nella storia non vedo nulla di tanto dissacrante da sollevare obiezioni di questo genere.
Proprio non riesco a capire che cosa ti ha disturbato.
Detto questo, ti ringrazio comunque del tempo dedicato alla lettura del racconto.
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Ciao
Ab1sso.Non tutte le storie sono fatte per essere comprese dalle prime battute, questo mio racconto ne è un esempio.
Ho creato di proposito atmosfere confuse e il mio scopo era proprio quello di rendere il lettore perplesso.
Volevo che per tutto il tempo si avesse l'impressione di assistere al delirio di un pazzo che vuole togliersi la vita, solo alla fine, doveva giungere la comprensione della natura del protagonista che non è un uomo che si suicida, ma un angelo che "cade" per salvare l'umanità.
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Che le formiche siano gli umani risulta ovvio quando parli di automobili, ma non lo è prima.
Volevo che la comprensione di questa cosa fosse graduale.
Non mi piacciono granché le storie che dicono tutto e subito, preferisco quelle che mettono alla prova la mia intelligenza.
Quando leggo un libro e ne riesco a carpire l'essenza già all'inizio, tanto che poi il finale diviene per me prevedibile, raramente lo classifico come un buon lavoro.
Scrivendo, cerco sempre di mantenere una sorta di "effetto sorpresa" nelle mie trame.
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Tra l'altro il protagonista a quanto pare guarda in due mondi (e in due tempi) contemporaneamente, confondendo il lettore che non capisce dove stia l'abisso e dove stia la realtà. C'è l'Apocalisse... ma la battaglia sembra tra esseri artigliati (demoni suppongo) ed esponenti della stessa razza del protagonista. In tutto questo gli umani dove stanno[
Appunto.
E' esattamente quello che dice (pensa) il mio Angelo: che senso ha una lotta reale e sanguinosa tra angeli e demoni, se il male è sulla terra e, invisibile, serpeggia tra gli umani?
E' per questo che cade, lo dice chiaramente.
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Ti segnalo una parte che mi è piaciuta molto: "Una massa informe di corpi in tensione, rumore di lame e di ossa che si spezzano, non sapevo che ne avessimo: pensavo che noi fossimo fatti di luce e loro di buio, nient’altro."
In realtà non avendo capito chi fosse il protagonista pensavo fosse un pensiero estremizzato, che riduce ai minimi termini l'essenza dell'uomo. Resta comunque un periodo evocativo.
Grazie, è anche il mio periodo preferito.