Verdecammino

Terzo Mondo - ti-s (versione 2)

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ti-s
view post Posted on 23/3/2013, 17:50     +1   -1




La ragazza della segreteria universitaria mi ha guardato a lungo, con tanto d’occhi. Peccato, era davvero gnocca. Lo so, me lo dicono tutti che ho perso la ragione, che fare l’Erasmus sul Terzo Mondo è un suicidio.
Ma io parto. Adesso ho i moduli, i permessi e persino la borsa di studio per pagarmi il viaggio.
“Non è mai tornato nessuno”, è il ritornello che sento. Eppure è un viaggio sicuro, non ci sono buchi neri, meteoriti, tempeste magnetiche, niente. Solo un piccolo tratto nella Nebulosa del Non, ma non è davvero rischiosa. Le navi non si sono mai disintegrate: non c’è traccia di relitti spaziali. Quindi se un mistero c’è, è là.
Vivo sul pianeta Posso. “Tu Puoi” recita il motto. Io però comincio a pensare che posso voglia dire raffermo, stantio. Sono solo io a non starci più dentro? Sto cercando qualcosa, non so cosa, che qui non c’è. Forse solo una semplice ragione d’essere.
Abbiamo tre satelliti: tre mondi. Il primo, T-Mostro, è esteticamente impeccabile. Per poterci abitare devi essere non meno che perfetto, non puoi neanche schiacciarti un brufolo. Appunto: mostruoso. Il secondo, Si-A, è il regno dei ricchi, la Portofino dello spazio. Per farti entrare controllano il reddito. Il mio è pari a zero. Il Terzo Mondo, Si-E, è l’ignoto. Grande, molto bello, il più distante da Posso, quasi voglia “girare al largo”. Romanzi e miti favolosi sono stati scritti su Si-E, ma nessuno può raccontare di esserci stato: i pochi che vanno non tornano, e il mistero lievita.
Io parto.

Il giorno dopo sono sulla nave col mio zaino. Un volo di 16 ore fino a Si-A da dove poi salperò con una navetta individuale verso Si-E. Altre 48 ore.
Il viaggio è tranquillo, il cielo dominato da Posso non è un gran vedere.
Al porto di Si-A esaminano i miei documenti e mi scortano al decollo per Si-E senza farmi neanche sdoganare. Preparano la navicella e impostano rotta e count-down.
Ed eccomi tra le stelle. Si allontana Posso e si apre il cielo. Finalmente intravedo il leggendario Terzo Mondo.
Entrata nella Nebulosa del Non la nave inizia a ruotare vorticosamente su se stessa, si spalanca la stiva e perdo il bagaglio. Urlo. Poi di colpo la calma. E la bellezza: dall’oblò posso distinguere fiumi, mari, montagne innevate, grandi pianure e vaste foreste.
L’atterraggio è liscio. L’aria è limpida, buona, il panorama è mozzafiato su vallate verdi coltivate a perdita d’occhio e al cancello del piccolo porto c’è una bicicletta con scritto “Grande! Ce l’hai fatta”.

La settimana successiva è la più bella della mia vita. Sono accolto, vivo con la natura e con tanta gente amica, semplice, generosa e felice.
Ora sto tornando al porto.
-Puoi tornare indietro, o puoi impostare la nave sull’autodistruzione e restare qui. Ma devi liberare la pista- mi ha detto il capo del villaggio.
Fatto. Ho inviato la nave a distruggersi in mare, senza ripensamenti.
Non faccio in tempo a riprendere la bici che atterra una navetta.
Scende la ragazza della segreteria. Ovvio, senza bagaglio.
-…
-Mi porti in canna?- sorride.
 
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Ab1sso
view post Posted on 5/4/2013, 17:07     +1   -1




Ingenuamente carino. Simpatica la scelta dei nomi dei pianeti, apprezzabile il messaggio naturalista, anche se non passa molto chiaramente, a dire il vero. Questo soprattutto perché dici pochissimo sia di un mondo che dell'altro.

Il viaggio così breve è eccessivamente poco credibile, anche se è chiaro che non punti a una fantascienza coerente, perciò la scelta è scusabile.

L'happy ending è un po' forzato, persino Frank Capra non approverebbe!

Tutto sommato un raccontino piacevole, senza troppe pretese.
 
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ti-s
view post Posted on 6/4/2013, 07:24     +1   -1




Avevo notato una talpa che da sotto terra stava ribaltando la successione dei racconti commentandoli TUTTI. Ma sinceramente non credevo che arrivassi fino a me. Sei una sorta di giustiziere del tipo "gli ultimi saranno i primi" oppure un preside che entra in classe e mette in prima fila quelli imboscati sul fondo... E io sul fondo ci stavo anche benino.
Comunque, anche se credo sia inutile spiegarti il mio racconto perchè se non hai capito qualcosa la colpa è mia che non ho saputo spiegarla, non tua, provo a spiegarti solo il lieto fine.
L'arrivo della ragazza, più che l'inizio di una improbabile love story, è la risposta alla sua domanda "possibile che sia solo io a non starci più dentro..." Ovvero, quando la segretaria l'ha guardato con tanto d'occhi non era biasimo ma invidia del suo coraggio, scelta che poi sul suo esempio ha voluto fare anche lei.
A me capita spesso. Fare una scelta controcorrente costa coraggio, ma se qualcuno mi "traccia la strada" facendola prima di me, lo seguo volentieri.
Anche, anzi soprattutto, se si tratta di lasciare tutto, lasciarmi sconvolgere e perdere il bagaglio.
Mi spiace che non sia chiaro perchè appunto, la colpa è solo mia. Mi fa piacere che almeno tu abbia apprezzato il nome dei pianeti. Avevo bisogno che fossero tre, perchè sennò non ci stava l'analogia col terzo mondo.
E il mio approcio non sarebbe in realtà tanto naturalista quanto umanista: l'uomo nella sua essenza, non nell'apparire o nell'avere ma nell'essere (si-è), chiaramente rallentando fino alla simbiosi con la natura, ma prima di tutto con gli altri uomini. (La bici la vedevo come un simbolo di libertà, "lentezza" contrapposta alla velocità dell'astronave, e fatica del pedalare più come un veicolo ecologico, però ci sta anche quello)
Grazie commentatore universale. Complimenti per esserti sorbito tutti i racconti, anche se devo dire che con alcuni tuoi commenti non ero propriamente d'accordo.
Ciao!
 
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Ab1sso
view post Posted on 8/4/2013, 13:29     +1   -1




:D

La tua premessa mi ha fatto davvero sorridere! Che sia una talpa non c'è dubbio, visto che sono cecato, ma "giustiziere" (un po' gesù-stiziere, da quello che dici) e "preside" proprio non me li aspettavo!

E adesso che ho tracciato la strada del commentare gli altri racconti, perché non la intraprendi anche tu? ;)

P.S. Mi sposto soltanto in bicicletta, per cui sottoscrivo sia la lentezza che il rispetto della natura. Molto bene.
 
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3 replies since 23/3/2013, 17:50   63 views
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