| Io al contrario ho visto gli altri, ma non (ancora) I Doni della morte. Quando passo da Feltrinelli ci do' sempre un'occhiata, per vedere le differenze, e avrei anche la curiosità di leggerli da cima a fondo per scovarle tutte ma non ci spenderei dei soldi. In biblioteca, però, non ho trovato queste edizioni. Così intanto su un altro forum avevo creato un post in cui accumulare le varie differenze, anche per chi non aveva voglia di andarsele a cercare nei libri, ve lo riporto seppur editato, sono allegate anche le mie opinioni in merito:
Nomi cambiati: molti nomi sono giustamente tornati in originale, poiché nella prima traduzione erano stati spesso scelti nomi parlanti anche per cognomi normali (ad esempio Borgin diventato “Sinster”), o nomi più semplici (“Madama McClan” al posto di “Madame Malkin), più altri senza troppo senso. Questo vale per quasi tutti i professori, per Neville (Longbottom), e per quasi tutti i personaggi secondari o minori. Dei principali, almeno due nomi sono rimasti identici alla precedente versione, se non sbaglio perché il pubblico italiano vi era troppo legato: Silente e Piton (in realtà pare che nell’edizione ci sia scritto che “i silenzi di Silente si sono rivelati fondamentali ai fini della trama”). Ora, io sono affezionato a Silente ed è forse uno degli unici nomi che mi mancherebbe se riportato in originale, ma Piton si poteva cambiare, poiché ora tutti hanno abbastanza conoscenza dell’inglese da poter notare l’assonanza Snape/Snake, se era questa che voleva essere resa (EDIT: La Rowling ha dichiarato che non era tale assonanza che voleva rendere, ma che si era ispirata al nome di una cittadina). Piton come nome lo trovo un po’ improponibile. Tra quelli riportati in originale spuntano alcuni invece riadattati con cognome “italiano”: Ernie Botto (Ernie Prang) e Stan Tiracorto (Stan Shunpike) e Zampa (Fang, che in italiano era stato reinventato come Thor); Horace Lumacorno è rimasto tale, e “Flebo”, soprannome di Fleur (in originale secondo Wikipedia è Phlegm, “flemma/noia”), è diventato un orrendo e per me incomprensibile “Flora batterica”. Un cambiamento di nome che invece approvavo era quello di Wood in Baston, che rendeva il gioco di parole con cui si presentava (“Bastone? Forse la McGranitt voleva picchiarlo?”). Secondo me se c’è un gioco di parole in originale deve essercene uno anche in italiano. Bartezzaghi invece ha banalizzato il tutto, mantenento Wood e scrivendo una cosa di questo genere: ”Professore, mi presta Wood?” “Wood? Harry sperò che le cose non si mettessero male”. Se Piton mantiene il vecchio nome italiano, il suo soprannome giovanile, Mocciosus (Snivellus in originale) è diventato Pivellus.
- Le case sono state lasciate con il loro nome della vecchia versione, che avevano in alcuni casi i colori sbagliati. Una sola casa ha ricevuto un per me inspiegabile cambio di nome: Tassorosso diventa Tassofrasso. Perché tre case con animale/colore e una no? Non c’è coerenza in questo. Personalmente avrei mantenuto questa cosa, correggendo però i colori (magari Corvobronzo e Tassonero, mi suonano meglio di Corvoblu e Tassogiallo)
- Una delle cose più importanti e fondamentali: la differenza tra half-blood, i nati da un mago e un babbano (che a parte un “Mezzibabbani” detto da Voldemort nel quarto è sempre stato tradotto “Mezzosangue”) e Mud-blood (reso prima con "Mezzosangue" e negli ultimi libri con “sporco Mezzosangue”, creando situazioni paradossali e un’enorme confusione nella versione italiana). Ora Mud-blood è stato ritradotto con Sanguemarcio.
- sesto libro, il gioco di parole “you know who/you no poo” è stato reso così: “Perché hai paura di chi-sai-tu? Meglio aver paura di Tu-non-la-fai-più (e la frase successiva mi sembra che sia cambiata, con “…che occlude la nazione” invece di “la sensazione di occlusione che stringe la nazione”). Che è effettivamente migliore della prima versione italiana (tu sai chi/no pupù no pipì), anche se inverte il nome di tu-sai-chi. Ho cercato per vedere se magari veniva chiamato in altre occasioni “chi sai tu”, ma ho trovato solo forme diverse dalla seconda persona singolare, e queste rimangono in ordine normale: “voi sapete chi” e “lei sa chi”.
- Quarto libro, la battuta non tradotta di Urano nella prima versione (“Professoressa, guardi qui, un pianeta inaspettato!” “E’ Urano, mia cara” “Posso dare anche io un’occhiata a Urano, Lavanda?” in originale “Uranus” suona come “your anus”). Qui Ron dice “Posso dare anche io un’occhiata al tuo corpo celestiale, Lavanda?” Deboluccio, ma ancora mi chiedo come cavolo si potrebbe tradurre.
- Secondo libro: l’anagramma del nome di Voldemort viene scritto in inglese, quindi riportando il nome in originale. “Tom Marvolo Riddle/I am Lord Voldemort” con il ragazzo che, gentilissimo, subito dopo dice “Vedi? Io sono Voldemort” a beneficio di chi non sa l’inglese xD
- Primo libro: il ghiacciolo al limone è tornato ad essere una caramella, come in originale. Silente cita il nome, particolare, che ha, spiegando che è “una caramella dei Babbani”.
- I pollici, unità di misura, a quanto mi hanno detto sono rimasti tali. Secondo me è corretto così.
- Come mi è stato detto da un altro utente ->il vecchio “incantesimo” che Ron usa nel vagone per far diventare Crosta giallo era: “Per il sole splendente, per il fior di corallo/stupido topo diventa giallo”. Ora è diventato “Sole, mimosa, caciocavallo. Stupido topo diventa giallo”. Hanno cambiato anche le quattro parole dette da Silente al primo banchetto, che erano “Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre”, ma diverse in originale.
- Per il resto, a quanto ho visto, è tutto reso parola per parole uguale alla vecchia versione, tranne una frase in cui è cancellato un “Perchè”.
Di cose da controllare ce ne sono ancora un po' (ad esempio l'uniformità degli esseri che a volte cambiavano nome da un libro all'altro, tra cui il Ghoul di casa Weasley reso prima come fantasma nel secondo libro e poi come demone nel settimo). In sintesi, secondo me l'operazione era potenzialmente interessante e persino corretta negli intenti, nonostante l'affetto per la versione originale, ma il risultato non è stato soddisfacente.
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