Egli era ormai salito in groppa al suo drago di fuoco splendente. Non temeva più nessuno, ed anche se non era sicuro di potercela fare andò lo stesso, temerario come un cavaliere dei draghi doveva essere. Guardò il campo di battaglia. Una landa agghiacciante, strabordante di creature di ogni sorta, pronta a colpire ad un solo segnale. Ma in quel momento il silenzio totale regnava su quella terra. «No William!» Gridò ella appoggiando una mano al fianco del poderoso drago. «Non andare! Possiamo ancora andarcene, io e te insieme.» Lo supplicò, ma egli era intenzionato ad andare come non lo era mai stato prima. Troppe volte aveva visto morire gente, popoli, a causa di quelle creature immonde che aspettavano solo l'urlo di inizio. Non c'era altro modo, per porre fine a questo strazio. Non vi era altro modo. Se non la violenza. Fin troppe volte si era convinto che la violenza era giusta se usata per buoni scopi. Ma essa, in qualunque modo la si eserciti, porterà sempre dolore e sofferenza. Egli lo capì solo allora. Però, nonostante tutto, era deciso ad andare. «No, Kali.» Disse serrando la mascella, e con lo sforzo della sua mente, fece comparire il suo arco di luce dietro la schiena e lo prese, insieme alle frecce dello stesso materiale divino. «Io devo andare.» E questo è per te, per me, per tutta la gente di questo mondo che ho il dovere di proteggere. Ma quelle parole rimasero nella sua mente. «Allora...» Mormorò lei, trattenendo le lacrime. Prese il talismano lucente della propria famiglia e glielo porse. «Prendi questo, William.» Egli lo prese, trattenendo il fiato. Sapeva che quel talismano era pieno della forza della vita di quel posto. E sapeva quello che valeva per la sua amata. Lo mise al collo e fece un respiro profondo. «Ne avrò cura, Kali.» Ci fu un grido. La guerra era iniziata. Tutto in quel momento emanava odore di distruzione, ma andò, in groppa al suo destriero splendente di squame e artigli che luccicavano alla fioca luce dell'alba, con fierezza e ferocia. E colpì. Colpì come non aveva mai fatto, come se non esistesse altro modo per farla finita. Ed un altro modo non esisteva. La sua dama restò lì a vederlo scomparire tra quella lunga battaglia, e cadde sfinita su quella terra arida. Lo guardò, mentre combatteva, mentre egli era appeso al filo che segnava la vita e la morte. E si abbandonò alle lacrime, che da troppo tempo aveva trattenuto. E lo guardò combattere così... Come un cavaliere dei draghi doveva essere.
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